giovedì 13 settembre 2012
Televisione
La Tv a casa mia arrivò nel 1960. Era in uno scatolone. La portò il Peloso , così lo chiamano ancora in paese. Lo ricordo come fosse ora. Nessuno mi aveva avvisato. Quando vidi il pacco chiesi -" Cosa c'è lì dentro?"
Lui rispose buffo:" La Befana."
Ben presto casa mia diventò un circolo ricreativo. Tutte le sere la stanza del salotto si riempiva di persone a vedere i programmi. Alcune si portavano la seggiola e dormivano. Si vedeva solo il primo canale. Il secondo, fino a quando non hanno messo il ripetitore a Filettole non c'era ragione di vederlo; solo alcuni fortunati, chissà per quale influenza astrale, avevano questo privilegio che noi chiamavamo senza mezzi termini "culo". La maestra Redini, che veniva da Pisa, ci parlava del film che aveva visto la sera prima (sul secondo) e noi come sempre a spiegare che a Molina si vedeva un canale solo.
Anche il festival di Sanremo veniva dato sul primo, ma solo la serata della finale; per vedere le qualificazioninche c'erano i giorni precedenti sul secondo, si scatenava la caccia a chi, anche se un po' nebbioso, "il canale maledetto"lo vedeva.
La Franca di Galiano, la parrucchiera, aveva questo "culo"; e per me era una pacchia vedere il Festival dall'Antonietta, sua figlia, magari in due sulla poltrona grande e anche un po' abbracciati...
Il sabato c'era Canzonissima e le sfide di Gianni Morandi, prima con Claudio Villa e poi con Massimo Ranieri.
Martedì c'era il film ( poi spostato con gli anni al lunedì); anche sul secondo in settimana davano un film, quello appunto che raccontava la maestra e che noi non vedevamo.
Giovedì i quiz, chi non ricorda il grande Rischiatutto.Venerdì Tv7, una grande trasmissione e a volte la commedia. Eduardo l'ho conosciuto lì.
E poi Alberto Manzi "Non è mai troppo tardi" e la tv dei ragazzi, alle 17e45 in punto. "Giovanna la nonna del corsaro nero", Zorro, Lassie o i cartoni animati, Braccobaldo show che vedevamo la domenica pomeriggio di ritorno dal cinema di Raggio. E il mitico Carosello tutte le sere, (dandanda!!!!!) e Settevoci la domenica a pranzo con Pippo Baudo..
Il mercoledì le partite di coppa dei campioni e la domenica in seconda serata "La domenica sportiva"e prima magari un grande sceneggiato: I fratelli Karàmazov di Dostoevskij o David Copperfield di Dickens. Roba dell'altro mondo...
Altri tempi, dove non si inventava nulla; tutto era più semplice e più vero. La tv non era un alfabeto di solitudine, era cultura e socializzazione. Le partite si vedevano tutti insieme da Bruno per esempio. Ma anche Novantesimo minuto.
Altro che Tablet e telefonini accessoriati. Alla Tv, allora si commentava voce alta e nessuno si indignava. Parlare e parlarsi era un'arte che tutti avevano e non sapevano ancora fosse un valore unico.
Riunirsi, mezzo Borgo del paese, anche solo per sentire Celentano che cantava "Chi non lavora non fa l'amore" era festa allo stato puro. Una passione oggi smarrita.
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