Nella foto Giulio giovanissimo, dietro al mio babbo, ad un torneo di briscola al Circolo. |
G.Giannelli mi ha inviato "una cosa preziosa" ed io non ho resistito a socializzarla.
Roba del 1976. Avevo 18 anni.
Lo ringrazio per il materiale, ma soprattutto per la passione con cui segue Molina mon amour.
Le cose che scrivo, sono dedicate un pochino anche a lui.
Caro Gabriele, fra le parole ascoltate alla presentazione del tuo
libro a S. Giuliano ce ne sono state alcune, in particolare di Anna sul
cd "controllo sociale",che mi hanno fatto tornare in mente qualcosa di
vecchio, di molto vecchio, 36 anni fa o giù di lì", tanto per ripescare
Guccini. E' vero che un paese è importante anche per potersene andare
(omaggio a Pavese), ma poi è vero che è importante anche per poterci
tornare. Penso a quanti lettori di "Molina mon amour" provano e hanno
provato questo... sono, siamo in tanti credo. Il paese insomma è come
una grande madre : dà la vita, accoglie, ma nel suo lato negativo (e
c'è anche quello) a volte è opprimente e può anche soffocare. Molina
di Quosa è un paese così piccolo che se uno ci arriva in macchina da
fuori può anche non accorgersene e andare oltre, ma se ci si ferma e lo
vive dall'interno quel mondo che va dalla Barriera alle Covinelle
diventa un universo che si espande e ingloba tutto, può diventare oasi
di pace e qualche volta anche prigione... c'è un po' di ambivalenza...
sempre dalla Barriera alle Covinelle. Di sicuro tutti i paesi sono
così, il bello però è che i molinesi pensano di essere unici e se poi
altri sono uguali questo non conta nulla, l'obiettività non è proprio
di casa. Quelli che tu chiami "i piovuti" capiscono e non capiscono.
Comunque per chi non è più tanto giovane l'espansione di quell'universo
avviene anche nel tempo, all'indietro, e così le osservazioni di Anna
sul controllo sociale mi riportano dritto dritto agli anni '70 (del
secolo scorso... faccio fatica a dirlo), al "gruppo '76" e a una pagina
del giornalino che facemmo circolare appunto in quell'anno. Il titolo
era "Il controllo sociale... che roba è ? (Dialogo)". Scritto in
molinese, che poi altro non è che la parlata pisana, s'inquadrava in
quel contesto un po' buffo di voglia di smuovere le acque, di
compromesso storico paesano, di vena anticlericale. Ti ricorderai il
clima di partecipazione un po' alla Peppone e don Camillo : il
giornalino era veramente di popolo, quasi tutti i membri del gruppo ci
scrivevano, magari con qualche inevitabile contraddizione. Ti
ricorderai l'alta benedizione del Tonfo e i suoi articoli "urlino tutte
le ingiustizie del mondo", la sede del PCI "gentilmente concessa",
tanto per prendere le distanze, le riunioni sulla Costituzione che si
svolgevano a settimane alterne all'Acli e nella sede famosa in Fondo
Borgo. Benigni era di là da venire e in tanti nel gruppo si impegnavano
in qualche compito e qualche ricerca. C'era inventiva, spontaneità e
ingenuità, voglia di proporsi, critica anche forte e soprattutto
fiducia... forse chi è giovane oggi ne avrebbe bisogno. Ho ritrovato a
fatica quella pagina, magari non più del tutto attuale, te la mando lo
stesso, come un cimelio. Vedi te, potrebbe avere ancora un momento di
vita dalla Barriera alle Covinelle, ovvero nella Parigi della val di
Serchio che tu hai risvegliato.
libro a S. Giuliano ce ne sono state alcune, in particolare di Anna sul
cd "controllo sociale",che mi hanno fatto tornare in mente qualcosa di
vecchio, di molto vecchio, 36 anni fa o giù di lì", tanto per ripescare
Guccini. E' vero che un paese è importante anche per potersene andare
(omaggio a Pavese), ma poi è vero che è importante anche per poterci
tornare. Penso a quanti lettori di "Molina mon amour" provano e hanno
provato questo... sono, siamo in tanti credo. Il paese insomma è come
una grande madre : dà la vita, accoglie, ma nel suo lato negativo (e
c'è anche quello) a volte è opprimente e può anche soffocare. Molina
di Quosa è un paese così piccolo che se uno ci arriva in macchina da
fuori può anche non accorgersene e andare oltre, ma se ci si ferma e lo
vive dall'interno quel mondo che va dalla Barriera alle Covinelle
diventa un universo che si espande e ingloba tutto, può diventare oasi
di pace e qualche volta anche prigione... c'è un po' di ambivalenza...
sempre dalla Barriera alle Covinelle. Di sicuro tutti i paesi sono
così, il bello però è che i molinesi pensano di essere unici e se poi
altri sono uguali questo non conta nulla, l'obiettività non è proprio
di casa. Quelli che tu chiami "i piovuti" capiscono e non capiscono.
Comunque per chi non è più tanto giovane l'espansione di quell'universo
avviene anche nel tempo, all'indietro, e così le osservazioni di Anna
sul controllo sociale mi riportano dritto dritto agli anni '70 (del
secolo scorso... faccio fatica a dirlo), al "gruppo '76" e a una pagina
del giornalino che facemmo circolare appunto in quell'anno. Il titolo
era "Il controllo sociale... che roba è ? (Dialogo)". Scritto in
molinese, che poi altro non è che la parlata pisana, s'inquadrava in
quel contesto un po' buffo di voglia di smuovere le acque, di
compromesso storico paesano, di vena anticlericale. Ti ricorderai il
clima di partecipazione un po' alla Peppone e don Camillo : il
giornalino era veramente di popolo, quasi tutti i membri del gruppo ci
scrivevano, magari con qualche inevitabile contraddizione. Ti
ricorderai l'alta benedizione del Tonfo e i suoi articoli "urlino tutte
le ingiustizie del mondo", la sede del PCI "gentilmente concessa",
tanto per prendere le distanze, le riunioni sulla Costituzione che si
svolgevano a settimane alterne all'Acli e nella sede famosa in Fondo
Borgo. Benigni era di là da venire e in tanti nel gruppo si impegnavano
in qualche compito e qualche ricerca. C'era inventiva, spontaneità e
ingenuità, voglia di proporsi, critica anche forte e soprattutto
fiducia... forse chi è giovane oggi ne avrebbe bisogno. Ho ritrovato a
fatica quella pagina, magari non più del tutto attuale, te la mando lo
stesso, come un cimelio. Vedi te, potrebbe avere ancora un momento di
vita dalla Barriera alle Covinelle, ovvero nella Parigi della val di
Serchio che tu hai risvegliato.
ciao
giulio
giulio
IL CONTROLLO SOCIALE... CHEROBA E' ?
(Dialogo molinese) -Ma te lo sai del controllo sociale
? -Eh ? -Dunque il controllo sociale è... sarebbe... quando la
società controlla. - Ma che società ? -Tutti siamo la società, un
c'è mia bisogno di penzà al'Italia, anche alle Molina c'è la
società. -E dov'è ? -Un pò dappertutto : in piazza, al bar, in
chiesa, nelle ase e delle vorte anche dietro le finestre. - E chi
controlla ? -Eh ! Controlla tutti, anche noi, anche te ! -Ma cosa
vor dì "controlla"? Ti sta a guardà ? -Sì, ti sta a guardà per vedè
se fai le ose ammodo. - E perchè ? Se un le fai ammodo ? -Allora
interviene e ti commina una sanzione. -Via, parla ammodo ! Eppoi
alle Molina un c'è nemmeno 'arabinieri. -Un ce n'è bisogno per la
sanzione he dio io, basta il ridiolo e quarche vorta 'r disprezzo. -
E che ti fa ? E poi osa sarebbe 'r ridiolo ? - Il ridiolo sarebbe
ome se uno andasse a giro olla gravatta sur groppone. -Va bene, ma
ora m'hai fatto perde 'r filo... e 'r controllo...sociale, ome dici te,
a cosa serve ? Cosa ci fa col ridiolo ? -Te lo dio io : serve a fa
andà la gente tutta per lo stesso verso. Dove un importa, purchè vada
tutta per un verso. A quarcuno servirà. -E ni riesce ? -Prima ni
riesciva bene, ora sai le ose sono un po' ambiate, ni riesce meno, ma
ni riesce sempre. -Se ho capito bene te vorresti dì che la gente fa
tante ose per un esse disapprovata da quell'artri. Magari anche quando
la domenia tutta ambiata va alla messa dell'undici. -Eh, sai lì 'r
controllo è più strinto. -Ma ci sarà anche quarcuno 'e ci crede
davvero ! -Diamine ! Ma sai, è un po' tutt'uno. -Ora poi cor
compromesso storio ci va anche tanti omunisti, mia tutti... ma 'nsomma
! -Toh, perchè prima no ! Avevan voglia di scomunialli tanti ! -E
sempre per via der controllo sociale ? Ma allora ome si fa a liberassi
? -Bisognerebbe andà dove un ti onosce nessuno. Controllo sociale
ce n'è poo nelle grandi città per esempio ! Però lì se un ti onoscano
un ti voglian male, ma un ti voglian neanche bene. E poi qui c'è più
verde, è 'n'artra osa ! -E allora oh ! Una soluzione va trovata,
dov'è meglio stà ? -Mah...! Si po' anche sta dove c'è 'r controllo
sociale ... e fregassene !
? -Eh ? -Dunque il controllo sociale è... sarebbe... quando la
società controlla. - Ma che società ? -Tutti siamo la società, un
c'è mia bisogno di penzà al'Italia, anche alle Molina c'è la
società. -E dov'è ? -Un pò dappertutto : in piazza, al bar, in
chiesa, nelle ase e delle vorte anche dietro le finestre. - E chi
controlla ? -Eh ! Controlla tutti, anche noi, anche te ! -Ma cosa
vor dì "controlla"? Ti sta a guardà ? -Sì, ti sta a guardà per vedè
se fai le ose ammodo. - E perchè ? Se un le fai ammodo ? -Allora
interviene e ti commina una sanzione. -Via, parla ammodo ! Eppoi
alle Molina un c'è nemmeno 'arabinieri. -Un ce n'è bisogno per la
sanzione he dio io, basta il ridiolo e quarche vorta 'r disprezzo. -
E che ti fa ? E poi osa sarebbe 'r ridiolo ? - Il ridiolo sarebbe
ome se uno andasse a giro olla gravatta sur groppone. -Va bene, ma
ora m'hai fatto perde 'r filo... e 'r controllo...sociale, ome dici te,
a cosa serve ? Cosa ci fa col ridiolo ? -Te lo dio io : serve a fa
andà la gente tutta per lo stesso verso. Dove un importa, purchè vada
tutta per un verso. A quarcuno servirà. -E ni riesce ? -Prima ni
riesciva bene, ora sai le ose sono un po' ambiate, ni riesce meno, ma
ni riesce sempre. -Se ho capito bene te vorresti dì che la gente fa
tante ose per un esse disapprovata da quell'artri. Magari anche quando
la domenia tutta ambiata va alla messa dell'undici. -Eh, sai lì 'r
controllo è più strinto. -Ma ci sarà anche quarcuno 'e ci crede
davvero ! -Diamine ! Ma sai, è un po' tutt'uno. -Ora poi cor
compromesso storio ci va anche tanti omunisti, mia tutti... ma 'nsomma
! -Toh, perchè prima no ! Avevan voglia di scomunialli tanti ! -E
sempre per via der controllo sociale ? Ma allora ome si fa a liberassi
? -Bisognerebbe andà dove un ti onosce nessuno. Controllo sociale
ce n'è poo nelle grandi città per esempio ! Però lì se un ti onoscano
un ti voglian male, ma un ti voglian neanche bene. E poi qui c'è più
verde, è 'n'artra osa ! -E allora oh ! Una soluzione va trovata,
dov'è meglio stà ? -Mah...! Si po' anche sta dove c'è 'r controllo
sociale ... e fregassene !
oh
RispondiEliminacomincio a capire come funziona un blog
da piovuto ti saluto anche qui
dopo aaverti scritto
ciao mauro
e..bello davvero..
ci sono 19 anni della mia vita
mauro