Aver fatto lo spettacolino a Molina l’altra sera, rappresenta
poca cosa nel "panorama mondiale della cultura" Ahimè lo sappiamo.Una stellina nell' universo però lo siamo stati. E poi c’è un però.
Sulla piazzetta di Molina, davanti allo storico circolino dell'Arci, ho rivisto il
popolo del mio paese. Gente semplice e divertita, che ha cenato con 7 euro e si è
commossa davanti alle letture di Molina mon amour. I racconterelli resi efficaci da Simone Gabbriellini il
Brenda hanno tenuto banco per due ore, riportando indietro la memoria come non accadeva da tempo . Ricordare collettivamente persone
semplici che sono state l’anima di una comunità, raccontandone aneddoti
divertenti insieme a centocinquanta persone che sanno di cosa si parla, vuol
dire essersi abbracciati tutti per una notte.
Poi personalmente potrei buttarla in politica e dirvi che questa è la vera militanza. Costruire piccole casematte, coinvolgendo la gente e togliendola di casa, permenttendogli di mangiare una meravigliosa pastasciutta, seduti fianco a fianco ai tavoloni della tombola apparecchiati. Sorridendo e scherzando, lontani da una borghesia antipatica, spesso di sinistra, piovuta, spocchiosa e snob, che ci dice "cosa dovremmo fare"; ritti e impettiti su palchetti improvvisati. Imbonitori che del popolo non hanno mai sentito il respiro. E ce ne sono, eccome se ce ne sono. Aveva ragione Pasolini , ma anche il mio amico Fabrizio Fabbri. Meglio un’ora passata con la “gente semplice”, che perdere tempo con chiacchiere inutili e verbose fatte nei salotti o in certe sedi di partito. L’altra sera siamo stati in compagnia di Pioviscolo, Marcellino, Scelba, Il Fava, Il Tonfo, Il Noni e tanti altri eroi dei nostri tempi...... e Pasolini, sì c'era anche lui Altri no invece, non c'erano.
Ma se tutti avessero scelto la piazzetta di Molina non ci saremmo entrati.E invece ci siamo bastati, eccome!
Poi personalmente potrei buttarla in politica e dirvi che questa è la vera militanza. Costruire piccole casematte, coinvolgendo la gente e togliendola di casa, permenttendogli di mangiare una meravigliosa pastasciutta, seduti fianco a fianco ai tavoloni della tombola apparecchiati. Sorridendo e scherzando, lontani da una borghesia antipatica, spesso di sinistra, piovuta, spocchiosa e snob, che ci dice "cosa dovremmo fare"; ritti e impettiti su palchetti improvvisati. Imbonitori che del popolo non hanno mai sentito il respiro. E ce ne sono, eccome se ce ne sono. Aveva ragione Pasolini , ma anche il mio amico Fabrizio Fabbri. Meglio un’ora passata con la “gente semplice”, che perdere tempo con chiacchiere inutili e verbose fatte nei salotti o in certe sedi di partito. L’altra sera siamo stati in compagnia di Pioviscolo, Marcellino, Scelba, Il Fava, Il Tonfo, Il Noni e tanti altri eroi dei nostri tempi...... e Pasolini, sì c'era anche lui Altri no invece, non c'erano.
Ma se tutti avessero scelto la piazzetta di Molina non ci saremmo entrati.E invece ci siamo bastati, eccome!
E allora un grazie ai miei amici dell’infanzia.
Angiolino il presidente che ha costruito e anima fra mille peripezie, un Circolino delle
meraviglie.
A Topino che mette a tavola il popolo con tre bicci,
tirandolo letteralmente fuori dalle case col profumo dei funghi.
Al Boccacci, perché con lui è sempre una musica in paese.
E poi Simone, il Brenda. Mio fratello minore, uno showman di razza. Ci
frequentiamo a piccole dosi ormai da quasi cinquant’anni. E non ci siamo mai persi.
Grazie al mio paese. Bello sempre. Molina mon amour.
La Parigi della Valdiserchio, come si diceva in tempi non sospetti; quando l'ultimo autobus passava alle 7e20 la sera e ci teneva lontani una notte intera dalla città, che sembrava lontana... laggiù.