sabato 6 settembre 2014

Molina mon amour





Aver fatto lo spettacolino a Molina l’altra sera, rappresenta poca cosa nel "panorama mondiale della cultura" Ahimè lo sappiamo.Una stellina nell' universo però lo siamo stati. E poi c’è un però.
Sulla piazzetta di Molina, davanti allo storico circolino dell'Arci, ho rivisto il popolo del mio paese. Gente semplice e divertita, che ha cenato con 7 euro e si è commossa davanti alle letture di Molina mon amour. I racconterelli resi efficaci da Simone Gabbriellini il Brenda hanno tenuto banco per due ore, riportando indietro la memoria come non accadeva da tempo . Ricordare collettivamente persone semplici che sono state l’anima di una comunità, raccontandone aneddoti divertenti  insieme a centocinquanta persone che sanno di cosa si parla, vuol dire essersi abbracciati tutti per una notte.
Poi personalmente potrei buttarla in politica e dirvi che questa è la vera militanza. Costruire piccole casematte, coinvolgendo la gente e togliendola di casa, permenttendogli di mangiare una meravigliosa pastasciutta, seduti fianco a fianco ai tavoloni della tombola apparecchiati. Sorridendo e scherzando, lontani da una borghesia antipatica, spesso di sinistra,  piovuta, spocchiosa e snob, che ci dice "cosa dovremmo fare"; ritti e impettiti su palchetti improvvisati. Imbonitori che del popolo non hanno mai sentito il respiro. E ce ne sono, eccome se ce ne sono. Aveva ragione Pasolini , ma anche il mio amico Fabrizio Fabbri. Meglio un’ora passata con la “gente semplice”, che perdere tempo con chiacchiere inutili e verbose fatte nei salotti o in certe sedi di partito. L’altra sera siamo stati in compagnia di Pioviscolo, Marcellino, Scelba, Il Fava, Il Tonfo, Il Noni e tanti altri eroi dei nostri tempi...... e Pasolini, sì c'era anche lui Altri no invece, non c'erano.
Ma se tutti avessero scelto la piazzetta di Molina non ci saremmo entrati.E invece ci siamo bastati, eccome!
E allora un grazie ai miei amici dell’infanzia.
Angiolino il presidente che ha costruito e anima fra mille peripezie, un Circolino delle meraviglie.
A Topino che mette a tavola il popolo con tre bicci, tirandolo letteralmente fuori dalle case col profumo dei funghi.
Al Boccacci, perché con lui è sempre una musica in paese.
E poi Simone, il Brenda. Mio fratello minore, uno showman di razza. Ci frequentiamo a piccole dosi ormai da quasi cinquant’anni. E non ci siamo mai persi.
Grazie al mio paese. Bello sempre. Molina mon amour.
La Parigi della Valdiserchio, come si diceva in tempi non sospetti; quando l'ultimo autobus passava alle 7e20 la sera e ci teneva lontani una notte intera dalla città, che sembrava lontana... laggiù.

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