Voglio raccontarvi la storia del detto "Ohi paisà".
Se ricordate "Pipo o greppia", questo modo di dire è la sua conseguenza.
A me è venuto in mente, dopo un lavoretto fatto in casa non finito bene.
Se il terzo di mano a briscola, quando spacca col carico da undici, esclama con forza, "o pipo o greppia", sostituendo il più usato "o la va o la spacca", e nel giro di un attimo scopre che il quarto ha un briscolino piccolo, un due o un quattro e fa sua la mano; bene, colui che con veemenza aveva fatto qell'esclamazione colorita, corteggiando la fortuna, dopo il fallito tentativo si avvierà immediatamente ad esclamare-" ohi paisà" come dire, è andata male, anzi ,come meglio dire, "mi hanno fatto male" (l'ho preso in quel posto...)
Appunto, ohi paisà! è un esclamazione di dolore, che a Molina si usa quando qualcosa va e/o fa male.
Veniamo allora alla breve storia.
Il protagonista lo chiamiamo per convenzione Martello
Durante il passaggio della guerra il nostro protagonista, viaggiava per il paese felice di veder passare sotto i suoi occhi le grandi jeep degli americani che erano venuti a liberarci dai tedeschi e da Mussolini. A Molina si era insediato il comando americano, in villa Questa per la precisione. Martello era un po' tarullo, di quei ragazzi lontani dall'esser scaltri. Di quelli che credeva a tutto e a tutti davano retta.Un giorno, un americanone infoiato attiratolo nella sua tenda con la scusa delle sigarette, lo sodmizzò senza mezzi termini ( sì sì, avete capito bene, gliele mise proprio in quel posto..., inutile fare tanti giri di parole).
I "liberatori" avevano in uso di chiamare i nostri ragazzi Paisà; da lì il noto film di Rossellini, girato anche alla villa Roncioni di Pugnano. Ma anche i nostri ragazzi usavano rispondere con la stessa esclamazione.
-" Salve paisà... com'è paisà ... hai una sigaretta paisà"
Martello non immaginava che quel giorno l'americano, anzichè regalargli cioccolate e sigarette,come spesso accadeva, mirasse invece al suo didietro. E l'ottenne, con le buone o con le cattive. Nessuno ha mai saputo la dinamica tecnica dei fatti, ma così fu. Le sigarette dopo...
Il giovane che aveva subito quella brutalità durante la guerra, non era stato né il primo né ultimo; e poi, chi se la sentiva di andare al comando americano a denunciare che il tal militare, di cui non si sapeva il nome (forse Paisà!?), aveva fatto violenza su un figlio o un conoscente. Purtroppo la guerra aveva talmente alzato il livello di percezione e accoglienza della violenza, che certi accadimenti, rientravano nella norma e allora, la si chiudeva lì....
Martello quindi,non potè che gridare per il dolore e poi raccontare la storia in giro, più come fatto di cronaca che come denuncia. Addirittura facendo diventare l'episodio, in sè ributtante, una gag comica da tramandare. E così è stato.
Nel tempo quando in paese, qualcuno che sapeva la storia, lo incontrava e gliela faceva raccontare, alla domanda-:" O Martello, ma te mentre stavi sotto, cosa gli dicevi...?"
Lui candidamente rispondeva-:"Ohi paisà, ohi paisà!!!"
Appunto. Come trovare un briscolino all'ultimo di mano dopo aver "spaccato" col carico di undici...
Si prende nel culo, sempre.
E allora viene normale dire... Ohi paisà!
g
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