domenica 20 novembre 2011

1 Raccontarello della Domenica: L'australiana....

Questa è una storia vera e fantastica allo stesso tempo, come tutte le storie.
Se la ragazza di cui si parla fosse australiana non sono sicuro, ma questo rende comunque  più "snob" il raccontarello;
di certo ho in mente la manata di farina.......


C'è a Molina un gran signore, stimato e rispettato da tutti; abita da sempre, una bellissima villa ai margini del paese.
Le ville gentilizie del lungomonte Sangiulianese sono un pezzo di storia pisana.
Il signore è conosciuto da tutti: aria nobiliare,educazione, gentilezza raffinata, attaccamento alle radici della sua terra e al  popolo, che ha sempre rispettato con grande affetto e classe, differenziandosi per questo da molti suoi pari della zona.
In gioventù, come tutti i giovani benestanti, ha girato il mondo in lungo e in largo.
Un bel giorno, erano gli inizi degli anni settanta, portò a Molina una bellissima fidanzata inglese che di lì a poco sposò. La bella donna gli ha dato due figli, un maschio e una femmina; che oggi sicuramente avranno passato tutti e due i trent'anni e spero stiano bene, ovunque essi siano.
All'epoca, finita la scuola, agli inizi di Giugno, arrivava alla villa,  una baby sitter inglese (ogni anno diversa) a cui venivano affidati i bambini per tutto il periodo delle vacanze estive.
Noi giovinastri  ci divertivamo ogni anno a "dare i voti alle baby sitter di turno", che onestamente non sono mai state eccellenti dal punto di vista estetico;qualcuno, qualche volta ha anche provato a fare anche il "gallaccione" con loro, ma senza lasciare ricordi particolari.
Un anno però, accadde una cosa particolare: alla villa arrivò una baby sitter australiana, alta un metro e ottanta, bionda e "discreta".... E subito scattò la caccia alla cangura......
Al bar non si parlava d'altro e tutti anche i meno interessati all'argomento, finivano per essere mossi dalla curiosità. L'australiana teneva banco e piano piano tutti avevano cominciato a studiarne le mosse.
Ad ogni scoccar di mezzogiorno, in piena estate, la ragazza attraversava  la piazza per andare a prendere il pane e tutti i giorni noi studenti nullafacenti, finiti gli esami (chi li aveva dati) aspettavamo il passaggio sulle panchine, studiando possibili approcci. Qualcuno ci provò senza risultato; l'australiana pareva inespugnabile. La  faccenda diventò oggetto i discussione continua ed elemento di scherno al bar di Bruno della botteghina.
 I più vecchi ci canzonavano dicendoci che, quando "la bionda" fosse tornata a casa, sarebbe state costretta a raccontare, che in quel paesino non c'erano ragazzi "svegli", dandosi poi di gomito. Altri più eplicitamente dicevano che eravamo una ciurma di "non trombanti" e questo colpiva duro e nel mucchio.
Bisognava farla "capitolare", questa era diventata la missione. Chiunque l'avesse portata una sera in Versilia a fare anche solo una passeggiata, raccontando dopo qualunque bugia, avrebbe costruito la vittoria di tutti. E il riscatto...!
Una notte, era tardissimo e  parlavamo della ragazza seduti sulle panchine sotto i platani, nel caldo soffocante dell'estate; di fondo borgo apparve Pioviscolo il panaio, che sentendo l'argomento messo al fuoco, prima fece una serie di eccellenti apprezzamenti sulle parti anatomiche della baby sitter e poi lanciò  la sfida. -"Boni a nulla, chiacchieroni, incapaci anche solo di chiedergli il nome, scommettete che io domani gli tocco il culo?".
Lo prendemmo parecchio in giro, ma Piovi era uomo di parola,orgoglio e passioni e insistette nella sfida.
-"E come potremo essere sicuri che l'avrai fatto davvero?"
-"Abbiate fede e vedrete, la prova sarà lampante."
L'indomani piazzati sulle panchine eravamo in numero superiore alla media. Ovviamente si era sparsa la voce
"Piovi vuol toccare il culo alla baby sitter, quella inglese.... no australiana, ma fa lo stesso. Quella col culo bello, per capirsi" Ormai al bar lo sapevano tutti...
A mezzogiorno come tutte le mattine, l'australiana, short e magliettina attraversò la piazza..... e dopo un quarto d'ora la vedemmo ritornare su, dal fondo borgo, dov'era il forno di Pioviscolo, davanti Le Covinelle.
In silenzio la guardavamo arrivare bella e procace, come sempre.... e all'attraversar della strada, all'altezza dei platani, non appena si accinse a metter piede sul marciapiede, un'immagine spettacolare e indimenticabile colpì i nostri occhi increduli e fece scattare un applauso sincero e grida di festa .
Tutti in piedi sulle panchine, viva Piovi". Evviva per tutta la vita.
La mano lesta e birbante del panaio tuffata nel sacco della farina, eludendo lo sguardo sempre attento dell'Ogarita sua moglie che lo conosceva bene, aveva lasciato l'improta sul gran culo della ragazza senza che lei facesse una piega ( la leggenda racconta che non gli sia dispiaciuto, ma qui abbiamo ragione di credere che il racconto del panaio fatto e rifatto negli anni si sia un po' troppo allargato).
La "bellissima" attraversò la piazza con la prova provata in bella evidenza.: l'impronta di farina sul culo.
Pioviscolo abbandonato il forno ci raggiunse in tutta fretta.. Ciabatte "col dito",  pantaloni rovesciati, scamiciolato come sempre, gridò- "Ragazzi..... ora pagate la scommessa al barre......e imparate!
Che Dio, se c'è, preservi "Ernesto Petri detto Pioviscolo" ovunque esso sia.
Ernesto Petri detto Pioviscolo

2 commenti:

  1. Grazie Gabriele di queste chicche me le sto gustando lentamente per paura di finire troppo presto di leggere il tuo blog!! chissa se hai riportato il famoso discorso del Fave sulle donne e le dipilazioni delle donne!!! ahhh quando la racconto ovunque io sia ridono tutti!!

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    1. raccontamela che non la ricordo, così la scrivo e ti ricordo.
      ciao gabri

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