giovedì 22 dicembre 2011

4 Raccontarello della Domenica: Calendari profumati

Buone feste.
Era scritto con un pennarello grosso sul davanti di una scatola bianca.
La scatola era coperta da un tappo con intorno incollato un filo argentato, di quelli che servono per addobbare gli alberi di Natale. Ora mi pare che si usino sempre meno.
In mezzo al tappo una feritoia artigianale fatta con le forbici, per consentire il passaggio delle monete.
Era fatta così, senza tanti fronzoli, la cassetta delle mance delle feste di Natale nella bottega di barbiere di mio padre.
Quando mancavano una decina di giorni al Natale, la scatola appariva su un lato degli armadietti bassi sotto lo specchio, in mezzo a forbici e rasoi. E accanto alla scatola i calendarietti profumati, un po' scostumati per quell'epoca (ma il mio babbo non esagerava mai).
Il "ragazzo di bottega", una volta finito il servizio, faceva gli auguri al cliente, consegnava il calendarietto e intascava la mancia che finiva dentro la scatola sul bancone.
Li ricordo tutti i calendari, uno per uno.
Verso la fine di Novembre, quando arrivavano, aiutavo mio padre a sistemarli.
Già l'apertura del pacco era una poesia, perchè immediatamente venivi colto da un profumo che ti rimaneva nel naso per tutta la notte. E poi andavano imbustati  e anche guardati, naturalmente.... si sa che il figlio di un barbiere su "certe tematiche" cresce prima ( a proposito di educazione sentimentale!)......ed io fatta la lezione di scuola, cominciavo la lezione di vita; dopo le sei andavo in bottega dal mio babbo e ascoltavo, ascoltavo, fingendo di leggere Hurrà Juventus...
I calendarietti profumati con le nappine e le donnine osè stavano dentro una bustina traparente e a misura.
Di solito venivano tenuti nel portafoglio.
Dopo averli imbustati il mio babbo, senza dirlo alla Piera, la mia mamma ( se no avrebbe urlato come una matta), me ne regalava uno, chiedendomi un patto di lealtà e di non farlo vedere a nessuno, prima che non fosse iniziata la distribuzione in negozio. Ed io rispettavo il patto, perchè il mio babbo si fidava di me ed io ci tenevo alla sua fiducia. Così è sempre stato, per tutta la vita.
Comunque a quel tempo, intorno alla fine degli anni sessanta primi settanta, avevo poco più di dieci anni, tenevo per più di due settimane il calendarietto in cartella con le donnine in bella mostra.
Vicino al Natale i calendari cominciavano a essere consegnati e allora io potevo farli vedere ai miei amici;
Col tempo le donnine si sono scollacciate, di solito erano attrici o modelle in voga in quel periodo.
Ne ho ritrovati alcuni; uno con una Laura Antonelli bellissima, del 1975.
Ma lì ormai ero cresciuto e la magia, quella della scoperta vera, era già finita.
Comunque Buone feste.
Ecco i calendari, il profumo è ormai evaporato.
La mancia non importa, grazie.

1956
1971


1975

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