Cari miei,
oggi mi ha scritto Sassolino.
Lo ricordate?
Stava nella casa davanti alle Covinelle. Si laureò in Fisica col massimo dei voti e se non ricordo male è diventato dall'interno dell'aeronautica un eccellente metereologo.
Ecco il testo carico di emozione che condivido con tutti
Carissimo Gabriele,
oggi pomeriggio, quasi per caso, ho avuto la possibilità di leggere gran parte delle testimonianze raccolte da te e dai nostri compaesani. E’ stata una grande emozione rivedere nelle foto tanti volti noti di comune conoscenza che hanno fatto parte della nostra vita e che comunque hanno contribuito a rendere felice la nostra infanzia, l’adolescenza e poi la maturità. Ai tuoi ricordi vorrei unire i bellissimi momenti vissuti giocando a pallone nelle covinelle. Scrutavo con impazienza, dal balcone di casa, il momento in cui cominciavano ad arrivare i primi giocatori (Massimo, il Moriani, Roberto, Vinicio …), indossavo le scarpe usate, e come un lampo mi precipitavo sul campo a fare le squadre. Il mio soprannome era sassolino perché una volta, mi videro tirare i sassi contro il cancello della villa Questa. Durante il gioco, di quando in quando, passava la guardia comunale (il famigerato Gambini) che ci costringeva a rifugiarsi dietro le siepi per sfuggire alla sicura multa. Con l’avvento della moda degli scooter i ragazzi abbandonarono progressivamente le covinelle e così anche anche questo pezzo di spensieratezza terminò.
Ho raccontato un pezzetto della mia vita che, per me, ha significato molto. Lo offro a tutti coloro che lo hanno condiviso con me.
Caro Gabriele, grazie per le emozioni che mi hai fatto rivivere. Continuerò a leggere con grande piacere i tuoi scritti. Viva Molina!. Un abbraccio.
Marco Del Chicca.
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