giovedì 26 dicembre 2013

Io e Francesca

E' il 26 dicembre. Maria Adele mi manda una foto di quando facevo il Sindaco. Dice sia il '98. Un'era fa.
Mi pare che inauguravo la ludoteca a Pontasserchio. Forse allora era il '99. Vedremo. Ma non importa.
Francesca piccina mi porge la cassetta delle forbici e guarda il fotografo con due occhi che sembrano "capocchie di spilli", direbbe la mia mamma.


Baci a M. Adele e al Bando .
Baci fino allo sfinimento
E baci alle mie amiche del cuore.
Buon anno



giovedì 21 novembre 2013

Siamo in pausa di idee.


A Presto!Si riparte con l'anno nuovo
Cercasi "pensieri
A grande richiesta pubblicheremo i raccontarelli non pubblicati.
"Racconti nel cassetto"



martedì 3 settembre 2013

Mamma



La Piera nel 1961 a 27 anni
La Piera di Romeo si affaccia alla finestra
Si sporge sulla piazza ed urla che par festa
-Mi mandi su il giornale, ti calo giù il cestino.
E poi un pezzo di pane, nè grosso nè piccino.-
Osserva in lontananza- c’è gente dal dottore?
E l’urlo nella stanza, rimbomba con fragore.
La Piera alla finestra, se vista da lontano
Sembra quelle Madonne che tengon su la mano.
Poi dopo mezzogiorno ed una pastasciutta
Va in giro per Molina a godersela tutta
E fino a che un fa buio chiacchiere e mortaretti
Incontra le sue amiche trastulla i “suoi “ bimbetti
La Piera di Romeo è un monumento in piazza
Se passi da Molina ti chiama e poi  t’abbraccia

martedì 27 agosto 2013

Simone





Se tu passi un bel dì da Molina
E lì senti cantar una canzone
Puoi fermarti anche fino a mattina
Sei arrivato hai trovato Simone
Lui è il campione del mondo in paese
Ti fa star a bocca aperta anche un mese
Ma d’Ottobre tu non lo cercare
È sul monte non lo puoi trovare
Là non canta, anzi zitto con Johnny
Spara ai tordi per giorni e per giorni
E la barba gli allunga superba
E i capelli paion un bel fascio d’erba
Poi col caldo ripone il fucile
Ed il fisico riprende stile
D’altra parte  tutti sanno chi è il Brenda
E nel mondo non c’è donna che tenga
Se  la Nara fa lo sguardo duro
Lui ci ride, brindando al futuro.

domenica 25 agosto 2013

Popolo elettrico al Circolino in piazzetta





Filastrocca dedicata al Presidente





Angiolino Presidente
attorniato dal casino
urla sbraita muove  gente
fa ballare il circolino
La movida di paese
può durar perfino un mese
Poi ogni tanto si ricorda
di essere serio musicista
ed allora col suo corno
scende al centro della pista
Con il frac suona Verdi
in ciabatte canta Al Bano
lui lavora per la...Pace
e saluta con la mano


mercoledì 21 agosto 2013

La Elda del Giannelli


Sono tornato da poche ore da una piccola vacanza di Ferragosto con Giovanna.
La novità è che per qualche giorno è venuta anche mia figlia. Famiglia riunita. Non accadeva da un po'.
Mi squilla il telefono. Fra me e me penso-" Non mi hanno nemmeno dato il tempo di posare la borsa."
Avevo dietro solo il cellulare e non ho letto notizie delle nostre zone.....
Al telefono è Giulio Giannelli, lo Scotino, che mi annuncia che sua madre, la Elda, è deceduta a novantotto anni.
Aggiunge che non essendoci stato funerale,la notizia non si è sparsa.
Infatti è così. Mia madre che le sa tutte e mi telefona non appena accade qualcosa, non mi ha detto niente.
Giulio mi manda una foto della mamma.
Concordiamo insieme di metterla su Molina mon amour.
Un molinese che abbia ormai raggiunto cinquant'anni, tanto stia ancora in paese o a New York, non può non ricordarsi della Elda.
Sveglia e gentile, vendeva pannina sulla piazza, insieme a Luciano del  Giannelli, il marito, scomparso presto. Giulio mi ricorda al telefono che aveva appena sessantadue anni.
Davanti a quel negozio, col bancone lungo e i metri in legno per le stoffe, accanto alla latteria di Pippolino, noi bimbetti disegnavamo "la settimana"; e la sera dopo lo studio giocavamo aspettando l'ora della cena, saltellando da un settore all'altro cercando di non "bruciare".
Poi il negozio si trasferì nei fondi dei palazzi nuovi, di là dalla strada e lì arrivò da fondo borgo la barberia del mio babbo.
Si può dire che la Elda abbia vissuto una bella fetta della sua vita sulla piazza. E poi chi non ricorda la Mini Minor station wagon (una rarità) del marito, parcheggiata davanti al negozio. Un segno distintivo della loro presenza.
Morto Luciano, Elda prese la patente (in vecchiaia, si direbbe) e cominciò a guidare con slancio una Daf. All'epoca una delle poche auto col cambio automatico.
Andava che "sembrava pagata".Una volta, per caso, l'ho incontrata fra Montecatini e Lucca sull'autostrada ed ebbe anche il tempo di salutarmi, dopo che io in sorpasso continuai a strimpellare il clacson finchè non si accorse di me.A me pareva già anziana, saranno passati trent'anni.
Oggi a novantotto anni ci lascia e noi la salutiamo con affetto..
La foto che mi ha inviato lo Scotino sarà quella che starà sulla tomba.
Giulio mi ha  anche raccontato, che nell'attardarsi al cimitero fra le tombe, in quel pezzetto di terra, ha ritrovato un paese intero.
Gli dico che anche io ogni tanto passeggio fra le tombe dei molinesi, in silenzio.
E che respiro  si sente, girando in quei vialetti. E che serenità.
L'occasione, sempre,  è quella di salutarli tutti insieme......
g

sabato 3 agosto 2013

Annuncio per il futuro prossimo

Con Simone, Angiolino, Topino e Carlo Boccacci si è deciso di incidere le storie di Molina. La voce recitante sarà quella di Simone ed altri che sceglieremo dopo apposito provino. Vedremo.......
Le musiche le sceglierà Carlo B..
Insieme all'incisione stamperemo (a grande richiesta),artigianalmente, anche i racconti rimasti nel cassetto e non entrati nel libro.
Tutto entro le feste di Natale. Come potete immaginare, sarà un autunno di lavoro intenso.
Intanto a settembre daremo il via all'Associazione Molina mon amour, che farà capo al circolino Arci.
Le tessere costeranno 1 euro.
La prima riunione è prevista entro i primi 15 giorni di settembre.
Intanto buon ferragosto.
gabriele

sabato 22 giugno 2013

Non ci saranno repliche



Come la frase che Simone Gabbriellini  (il Brenda) dice nello spot che apre lo spettacolo, è vero, è così. "Non ci saranno repliche".
Dopo la bella serata del 21 giugno, primo giorno d'estate organizzata dal Circolino Arci, il progetto Molinamonamour, chiude i battenti.
E' durato più di due anni. Nè troppo, nè troppo poco. Come le cose che ci piacciono.
Il primo scrittarello risale al maggio 2011.
In mezzo a tutto questo, molte persone contattate e un paese "delle meraviglie" che non ha fatto mancare l'appoggio. Tragedie che ci hanno segnato la vita; amicizie risaldate, persone ormai fuori da Molina che mi scrivono; poi un librino e per finire uno spettacolo.
E allora un grazie in particolare a Simone, Angiolino, Carlo Boccacci e Topino con cui ho fatto lo spettacolino e preparata la presentazione del libro il primo di dicembre; e alla Paola di Bruno che ha venduto tutti i libri (aggratisse).
E poi, grazie a chi mi ha aiutato a ricordare le storie, in tanti. Elencarli significherebbe fare un torto a qualcuno.
Grazie a Marrico (perchè, sì), allo Straniero (piovuto vero) e al Tordo che mi ha ispirato Molina mon amour, avendomi detto per una vita intera che eravamo la Parigi della Valdiserchio.
E poi grazie a tutti quelli che mi incontrano a Molina e mi ricordano dello Sceriffo o di Pioviscolo, anzichè dell'erba da tagliare o altri casini della politica di oggi.
Grazie a tutti davvero.
Un librino sul tuo paese  può cambiarti la vita?
Non credo proprio. Certo può aiutare a ritrovare te stesso e i tuoi veri amici.
Mercì beaucup!
Molina mon amour.
Gabriele S.

P.S.
Angiolino il Presidente, insiste che nel futuro prossimo dobbiamo inventarci qualcosa. Perchè no?


21 giugno Molina mon amor


venerdì 3 maggio 2013

Molina mon amour, uno spettacolo!!!

21 giugno,  primo giorno d'estate
a Molina di Quosa
in piazzetta, davanti al circolo Arci
si terrà lo spettacolo  
Molina mon amour
letture dal libro e novità




con
Simone Gabbriellini (Il Brenda)
 Angiolo Bernardi (Angiolino)

musiche
Carlo Boccacci

L'inizio dello spettacolo è previsto per le 22.00

Alle 20.30 "Cena del popolo"
con lo chef  
Alessandro Della Croce (Topino)

Non mancate, non ci saranno repliche!





Il cast

Simone Gabbriellini "il Brenda"






Alessandro Della Croce, lo chef
Carlo Boccacci, il musico







Angiolo Bernardi"il Presidente"

sabato 13 aprile 2013

Avviso

Momentaneamente il blog è fermo.
Stiamo lavorando col sostegno del circolo Arci all'allestimento dello spettacolo
Molina mon amour
che si terrà il 21 giugno, in piazzetta di sopra.

Presto sarete informati ufficialmente.
Per ora un caro saluto a tutti e una foto dall'alto.
g


mercoledì 6 marzo 2013

sabato 2 marzo 2013

Ciao Ivano.

"Si è avviato" Ivano Serafin. Lo sceriffo.
Non stava bene da tempo.
Con Ivano va via un pezzo importante di questo nostro paese.
A Franco, suo fratello, un grande abbraccio 
Su Molina mon amour la storia di Ivano e del suo cappello micidiale.

 

sabato 9 febbraio 2013

martedì 5 febbraio 2013

2 febbraio 1976

37 anni fa sulla neve, era domenica
Di ritorno dall'Abetone a sciare, precisamente in Val di Luce.
Bloccati nella neve come disgraziati e disperati, a causa di un pulman "intraversato" che non riusciva più a partire... i cellulari non esistevano; erano ormai le otto la sera. Freddo bestiale e giacche a vento bagnate mézze.
Vediamo una cabina telefonica, con una fila di persone che come noi avevano necessità di avvisare dell'incredibile ritardo.
Galletti si mette in fila e noi che lo guardiamo speransosi che possa dare notizia, che non è accaduto niente, alle nostre famiglie. Ha solo due o tre gettoni rimediati alla volè. Quando tocca a lui, telefona a suo padre  ed invece di dire subito che siamo letteralmente nella merda e di avvisare tutti i nostri genitori... Esordisce così-: Ciao babbo (il suo babbo era Pino, quello della SIAE), cosa ha fatto il Pisa a Empoli?"E il padre inizia a  raccontarela partita.
 I gettoni finiscono prima che riesca a spiegare le ragioni del nostro ritardo.
Lo guardiamo infreddoliti e lo mandiamo letteralmente in culo.
Lui serafico risponde-"Oh, era una partita importante, s'è vinto.". Il Pisa faceva la serie C.
Eravamo, io, Pippolo Guidotti che guidava la Kadett di suo padre e Galletti.
Tordo e Straniero erano invece stipati, davanti a noi, nella macchina di Alberto il Cecchetti la Simca celestona, e la sua famiglia.
Arrivammo alle ore piccole, perchè ritardo per ritardo, ci fermammo per strada in pizzeria.
 Sulla piazza trovammo un paese intero ad attenderci e Bruno della botteghina sempre aperto..
Molina mon amour, altri tempi.
 g

La ballata del piovuto prudente

Questa è una filastrocca di un piovuto che ha preso il verso e che merita di essere fatta conoscere
Grazie. E che sia di esempio.


Questa è la ballata del piovuto prudente...
... arriva a Le Molina
e non è invadente
arriva tutto infervorato
ma si trova spaesato.
Allor sulle sue deve stare
per non farsi palleggiare.
Qui la battuta gira nel cielo sereno
ed esser presi per il culo....
...ahimè... è un baleno.
Allor... che fare?
Semplicemente ascoltare... guardare
e prima di parlare fino a dieci anche
venti contar...
Se così farà a Le Molina
potrà campar
Difficile non è, orsù
poichè anche al piovuto
piace tanto
Molina mon amour.

sabato 2 febbraio 2013

Memoria

Al magazzino di Antonio a parlare del Tonfo e del Buzzigoli,  con molti paesani, ma soprattutto con i loro figli
Una grande emozione ma anche un divertimento, non solo raccontare  della nascita del Progetto Memoria, nato lo stesso giorno della mia elezione nel 1995 alla Romagna, da un'idea proprio di Beppe Buzzigoli; ma delle "marachelle"del Tonfo, uniche e indimenticabili
E il Comune, che premia Maurizio Michela ed Emma (Giovanni era assente per lavoro) ragalando loro, a mia insaputa, il librino Molina mon amour; ed io zitto,zitto, mi commuovo un pochino.




mercoledì 23 gennaio 2013

Attenzione, attenzione!!!!

Con una pizza mangiata al circolo, si è aperto ufficialmente il cantiere dello spettacolo
Molina mon amour (con  Simone Gabbriellini), che si terrà in piazzetta il 21 giugno prossimo, all'apertura della stagione estiva del Circolino.
Per informazioni chiedete a quest'omino qui sotto.
Organizza tutto lui e presenta......
Le musiche saranno di Carlo il Boccacci
Gli stuzzichini di Topino.
Il Presidente Alain Bernandin (Crazy Horse, Parigi) o Sergio Bernardini (La Bussola, Versilia) o Angiolo Bernardi (ex animatore negli anni '80, della mitica discoteca Bernardi di via Bacone a Molina; oggi alla conduzione de Il Circolino in piazzetta, sempre a Molina)
 

martedì 22 gennaio 2013

IL Gruppo 76


Si chiamava così un gruppo di giovani che si riuniva nella "seconda stanza" accanto alla sezione del PCI, in fondo borgo.
Una sperimentazione di Sinistra di Bellezza
Ho trovato un valigione di roba di un tempo, dalla Piera (la mi' mamma)
e ruffola, ruffola ho tirato fuori uno di quei giornalini che allora si stampavano al ciclostile.
Senza censura, irriverenti e anche un po' sconbiccherati (per  questo ci toccò in seguito la reprimenda dei vertici comunisti, che non erano portati al sorriso)
Ci sosteneva il maestro di popolo Tonfo.
Di lui e del Buzzigoli parleremo al Magazzino di Antonio, il 1 Febbraio.

Comune di San Giuliano Terme
Assessorato alla Cultura, all’Identità e alla Memoria storica
Giorno della Memoria 2013
18 anni di Progetto Memoria
Un ricordo di 

Giuseppe Buzzigoli e Vittorio Sfingi
 

Interverranno:
Paolo Panattoni- Sindaco di San Giuliano Terme
Fabiano Martinelli-Assessore alla Cultura e alla Memoria Storica
Gabriele Santoni-Assessore alla legalità Provincia di Pisa
Mirella Vernizzi- Presidente ANPI San Giuliano Terme-Calci
Gianluca Fulvetti – Istituto storico della Resistenza di Lucca
Stefano Gallo -Università di Pisa
Anna Calloni- docente
Con la partecipazione della Filarmonica Sangiulianese
Venerdì 1 febbraio 2013, ore 16,30
Presso il Magazzino di Antonio (g.c.)
Via SS Abetone 257
Molina di Quosa
La cittadinanza è invitata


domenica 20 gennaio 2013

Domenica mattina

Uno si alza un po' più tardi. Ciondola  per casa. Legge la posta e poi compra i giornali. Stessa solfa.
E stamani non ne ho voglia... di leggere quello che so già... Un lampo, faccio un giro a piedi, anche se piove. Giovanna mi guarda, scuote la testa.
Porto la macchina fotografica.
Giro un po' in macchina e un po' a piedi.
Marina di Vecchiano, poi argine, pista ciclabile, Serchio.
Ad un tratto alzo la testa e vedo un paesino arroccato sul Monte Pisano.
Eccolo
e non posso che fotografarlo. Da lontano.
E lo saluto.

lunedì 14 gennaio 2013

Astriflus

Udite, udite, è il tempo di una storia fantasticante.

Ho ritrovato alcuni scritti di gioventù. Parlano di un Venusiano
 che, giunto in un paese del lungomonte sangiulianese alla periferia di una città con la torre storta, si innamorò del fresco dei suoi platani e convinse il pittore del luogo, certo Ciccillo Timpano, a numerare gli scalini della piazza, dove i nullafacenti o meglio i "poeti del lavoro dolce" prendevano posto per discutere di tutto e niente. Mentre un cocomero ghiacciava sereno sotto la fonte, pronto per essere sgranato verso sera, prima dei fuochi d'artificio.
Perchè in quel paese lì, i fuochi d'artificio allora, si facevano tutte le sere.
Astriflus (figlio di Altersclofius, capostipite di una generazione di venusiani esploratori -curiosi e portatori di sentimento di bellezza e pace), questo era il nome del venusiano, capì che quella era la sua vita e si fermò.
Io diventai suo discepolo, "del nulla" e del lavoro dolce. Della pace e della bellezza.
Appresi il gusto dell'ozio e del fantasticare. Ma anche del rimuginar pensieroso e con garbo.
Poi una mattina nessuno lo incontrò, e siccome non dormiva, non poteva essere rimasto a letto.
Se n'era andato. Trovai un segno inequivocabile sotto i platani, al posto segnato col numero 3, dove sedeva di solito.Una manina disegnata con un gessetto rosso. Era un arrivederci sicuro.
Ma a quando....
In questi giorni, dopo quarant'anni di attesa, ha rimandato segnali e presto ne sentiremo parlare.
Quali segnali direte voi?????
Troppi steccolini di ghiacciolo lasciati in giro, nel pieno dell'Inverno. E lui mangiava solo quelli, all'arancio.
Sono certo di non sbagliarmi: Astriflus il Venusiano è tornato.
Speriamo porti consigli come tanti anni fa.
Pechè nella periferia dell'impero non si è smesso di chiacchierare sulle piazze e quella è la bellezza..

domenica 13 gennaio 2013

Beo

E' domenica. Le feste sono passate. Piove ed è una brutta giornata.
Ho sistemato le cose che mi servono per la riunione che avrò domani a Firenze. Aspetto la cena. Accendo la tv... Elezioni, alleanze, risultati delle partite, casini nel mondo. Notizia sull'influenza in America.
E come un lampo, a volte il cervello ti stupisce.
Influenza, dottore ....e la mente corre a un giorno di tanti anni fa. Siamo alla botteghina in piena estate. Tutti fuori seduti. Uno di noi in pantaloncini evidenzia un'erezione copiosa. Un altro lo guarda e gli dice-"Porca miseria, con questo caldo c'hai il pipo ritto?- e tutti a ridere. Lui sconsolato quasi a giustificarsi, risponde-"Sono stato dal dottore e mi ha detto che queste continue erezioni sono segno di debolezza. Mi ha ordinato una cura di vitamine"
Beo della Isolina, che è già in su con l'età, è appisolato  in un angolo con gli occhi mezzo chiusi; gira la testa incredulo, guarda Piporitto e dice al volo:- "Ber mi bimbo, l'avessi la tu' debolezza!!!!!"
Parole sante.

mercoledì 9 gennaio 2013

Mauro

Mauro Rossi, che abbraccio con affetto, ruffolando su Internet ha "scoperto" il mio blog.

Lo ricordate, il dottor Rossi.
Eccolo lì, nella foto col bimbetto.


Un piovuto ( causa matrimonio, poi conclusosi prima del tempo, con una bella bimba del luogo: l'Antonellina della Maria ) da Arena Metato, e subito ben integrato.
A lui il benvenuto. "Questa terra è la sua terra". Direbbe il poeta.
Dopo aver letto "qua e là" come dice lui, mi ha scritto.
Ecco qui sotto, in corsivo, quello che mi h scritto a più riprese; perchè nulla si censura.
Grande Mauro
e che la vita ti sorrida.
Io gli ho chiesto la foto......



Prima mail
 Per caso
una sera su internet mi imbatto nel tuo libricino e nel tuo blog
be' anche se da" piovuto" qualcosa che ho vissuto in parte anche io
qualche capello bianco in piu'...simone irriconoscibile...angiolino.....
be'' grazie gabriele

mauro rossi

PS ma almeno l'hai scritto che un torneo di calcio l'hai vinto anche tu??????

il primo torneo dei rioni insieme contro tutti.....


Seconda mail
oh
comincio a capire come funziona un blog
da piovuto ti saluto anche qui
dopo averti scritto
ciao mauro
e..bello davvero..
ci sono 19 anni della mia vita
mauro



Terza mail
Certo che i neuroni sono strani..
dopo aver letto in qua e la' il tuo blog me ne sono andato a letto ma
non ho dormito sino alle tre, perche' bolle di memoria mi hanno tenuto sveglio...cose che erano sepolte e che sono arrivate in ordine sparso e le scrivo xche' sono cose belle:

Molina che per noi arenesi era la tradizionale gita estiva in bicicletta a chi arrivava prima a Ciapino(i piu' forti ai 4 venti);
Molina che dal 77 al 96 (ho preso i miei bagagli una sera a mezzanotte e me ne sono andato...e prima avevo pagato il conto aperto al bar....) mi ha sempre abbracciato..mai avuto da ridire con nessuno
e nel mezzo a questi anni...
-una trasferta di calcio a Bargecchia con me in macchina il povero Bio che ascoltava i pink floid-
-il noto braccino corto di Maurizio che accompagna Paolo a una visita x smettere di fumare (100mila lire) e smette lui ,cosi' e' sicuro di aver risparmiato almeno la visita-
-la mia casetta in monte sistemata da tutti quanti (Simone mi toglio' col frullino una pianta di capperi che era l'unica cosa che il propietario aveva a cuore) e meta di tanti primi maggi
-il profumo della schiacciata della Gennj-

-Maria Adele(un abbraccio forte) che mi porta a fare il bagno nella piscina dello Studiati-
-la prima volta che ho visto Piero di Ninetta a cambiare una bombola del gas da Vendico-
-la gita di tanti di voi a trovarmi ad Alba a mangiare il tartufo-
-Ciaccino che sviene prima di una cena dal Bonasera..................-
-Simone che l'ho portato a giocare con me in 3a categoria e da terzino, prima partita, prende palla scarta tutti e fa gol e il mister(Macchia, un armadio) gli da uno scapellotto perche' aveva passato la meta' campo-
_Angiolino tessera numero 2 della Sampdoria-
_Concutelli fratelli Andreotti Rossi Santoni e forse Giorgino . La formazione del Centro storico del torneo rioni che abbiamo vinto.

Mauro

lunedì 7 gennaio 2013

Giulio

 
Nella foto Giulio giovanissimo, dietro al mio babbo, ad un torneo di briscola al Circolo.
 
 
G.Giannelli mi ha inviato "una cosa preziosa" ed io non ho resistito a socializzarla.
Roba del 1976. Avevo 18 anni.
Lo ringrazio per il materiale, ma soprattutto per la passione con cui segue Molina mon amour.
Le cose che scrivo, sono dedicate un pochino anche a lui.
Caro Gabriele, fra le parole ascoltate alla presentazione del tuo
libro a S. Giuliano ce ne sono state alcune, in particolare di Anna sul
cd "controllo sociale",che mi hanno fatto tornare in mente qualcosa di
vecchio, di molto vecchio, 36 anni fa o giù di lì", tanto per ripescare
Guccini. E' vero che un paese è importante anche per potersene andare
(omaggio a Pavese), ma poi è vero che è importante anche per poterci
tornare. Penso a quanti lettori di "Molina mon amour" provano e hanno
provato questo... sono, siamo in tanti credo. Il paese insomma è come
una grande madre : dà la vita, accoglie, ma nel suo lato negativo (e
c'è anche quello) a volte è opprimente e può anche soffocare. Molina
di Quosa è un paese così piccolo che se uno ci arriva in macchina da
fuori può anche non accorgersene e andare oltre, ma se ci si ferma e lo
vive dall'interno quel mondo che va dalla Barriera alle Covinelle
diventa un universo che si espande e ingloba tutto, può diventare oasi
di pace e qualche volta anche prigione... c'è un po' di ambivalenza...
sempre dalla Barriera alle Covinelle. Di sicuro tutti i paesi sono
così, il bello però è che i molinesi pensano di essere unici e se poi
altri sono uguali questo non conta nulla, l'obiettività non è proprio
di casa. Quelli che tu chiami "i piovuti" capiscono e non capiscono.
Comunque per chi non è più tanto giovane l'espansione di quell'universo
avviene anche nel tempo, all'indietro, e così le osservazioni di Anna
sul controllo sociale mi riportano dritto dritto agli anni '70 (del
secolo scorso... faccio fatica a dirlo), al "gruppo '76" e a una pagina
del giornalino che facemmo circolare appunto in quell'anno. Il titolo
era "Il controllo sociale... che roba è ? (Dialogo)". Scritto in
molinese, che poi altro non è che la parlata pisana, s'inquadrava in
quel contesto un po' buffo di voglia di smuovere le acque, di
compromesso storico paesano, di vena anticlericale. Ti ricorderai il
clima di partecipazione un po' alla Peppone e don Camillo : il
giornalino era veramente di popolo, quasi tutti i membri del gruppo ci
scrivevano, magari con qualche inevitabile contraddizione. Ti
ricorderai l'alta benedizione del Tonfo e i suoi articoli "urlino tutte
le ingiustizie del mondo", la sede del PCI "gentilmente concessa",
tanto per prendere le distanze, le riunioni sulla Costituzione che si
svolgevano a settimane alterne all'Acli e nella sede famosa in Fondo
Borgo. Benigni era di là da venire e in tanti nel gruppo si impegnavano
in qualche compito e qualche ricerca. C'era inventiva, spontaneità e
ingenuità, voglia di proporsi, critica anche forte e soprattutto
fiducia... forse chi è giovane oggi ne avrebbe bisogno. Ho ritrovato a
fatica quella pagina, magari non più del tutto attuale, te la mando lo
stesso, come un cimelio. Vedi te, potrebbe avere ancora un momento di
vita dalla Barriera alle Covinelle, ovvero nella Parigi della val di
Serchio che tu hai risvegliato.
ciao
giulio
 
   IL CONTROLLO SOCIALE... CHEROBA E' ?
(Dialogo molinese) -Ma te lo sai del controllo sociale
? -Eh ? -Dunque il controllo sociale è... sarebbe... quando la
società controlla. - Ma che società ? -Tutti siamo la società, un
c'è mia bisogno di penzà al'Italia, anche alle Molina c'è la
società. -E dov'è ? -Un pò dappertutto : in piazza, al bar, in
chiesa, nelle ase e delle vorte anche dietro le finestre. - E chi
controlla ? -Eh ! Controlla tutti, anche noi, anche te ! -Ma cosa
vor dì "controlla"? Ti sta a guardà ? -Sì, ti sta a guardà per vedè
se fai le ose ammodo. - E perchè ? Se un le fai ammodo ? -Allora
interviene e ti commina una sanzione. -Via, parla ammodo ! Eppoi
alle Molina un c'è nemmeno 'arabinieri. -Un ce n'è bisogno per la
sanzione he dio io, basta il ridiolo e quarche vorta 'r disprezzo. -
E che ti fa ? E poi osa sarebbe 'r ridiolo ? - Il ridiolo sarebbe
ome se uno andasse a giro olla gravatta sur groppone. -Va bene, ma
ora m'hai fatto perde 'r filo... e 'r controllo...sociale, ome dici te,
a cosa serve ? Cosa ci fa col ridiolo ? -Te lo dio io : serve a fa
andà la gente tutta per lo stesso verso. Dove un importa, purchè vada
tutta per un verso. A quarcuno servirà. -E ni riesce ? -Prima ni
riesciva bene, ora sai le ose sono un po' ambiate, ni riesce meno, ma
ni riesce sempre. -Se ho capito bene te vorresti dì che la gente fa
tante ose per un esse disapprovata da quell'artri. Magari anche quando
la domenia tutta ambiata va alla messa dell'undici. -Eh, sai lì 'r
controllo è più strinto. -Ma ci sarà anche quarcuno 'e ci crede
davvero ! -Diamine ! Ma sai, è un po' tutt'uno. -Ora poi cor
compromesso storio ci va anche tanti omunisti, mia tutti... ma 'nsomma
! -Toh, perchè prima no ! Avevan voglia di scomunialli tanti ! -E
sempre per via der controllo sociale ? Ma allora ome si fa a liberassi
? -Bisognerebbe andà dove un ti onosce nessuno. Controllo sociale
ce n'è poo nelle grandi città per esempio ! Però lì se un ti onoscano
un ti voglian male, ma un ti voglian neanche bene. E poi qui c'è più
verde, è 'n'artra osa ! -E allora oh ! Una soluzione va trovata,
dov'è meglio stà ? -Mah...! Si po' anche sta dove c'è 'r controllo
sociale ... e fregassene !

giovedì 3 gennaio 2013

Una giornata uggiosa che all'improvviso diventa interessante


2 Gennaio arrivo a Molina in cerca di Angiolino, non lo trovo e tiro dritto fino a Quattro venti.
Solo nel freddo passeggio e guardo giù. Grande momento dedicato a tutti.
Vi ripresento uno scrittino di un po' di tempo fa.

Chiunque percorrendo la via Panoramica, che dal paese di Molina si addentra sul monte pisano, passando in silenzio per i luoghi dell’eccidio della Romagna, si accorge già dai primi chilometri che sta andando incontro ad un posto speciale: Quattro Venti.
E in cima il ristorante “dal Guidotti”, con la pergola e il mondo che pare essersi fermato.
Lì sono sempre andato. Con mio padre e mia madre a fare scampagnate quando ancora non c’era la strada per le auto; con gli amori giovanili o con i compagni di scuola del tempo. Lì ho festeggiato il matrimonio con Giovanna.
Ci vado ogni tanto con Adele, mia figlia. Ci ho portato amici venuti da lontano e ci sono stato stato mille e mille volte con gli amici vicini. Ci sono andato e ci vado da solo, quando devo ritrovare me stesso, perché a volte ci sono momenti nella vita in cui capita di perdersi e i silenzi di questi monti aiutano a capire.
Bellissimo è arrivarci alla fine dell’Autunno, quando il colore delle selve di castagni è struggente, ma anche il verde della Primavera può commuovere.

Voglio bene a Quattro Venti e mi piaceva parlare spesso con Francone (che oggi non c’è più) il capoccia del ristorante, che lì ha sempre abitato con la famiglia. E prima di lui i suoi antenati.
Franco, mi raccontava storie di Resistenza e di fascisti impauriti e mi diceva di non dire e che si fidava di me.
Ma parlava anche di studenti dell’Università di Pisa che, mandati lassù a rifocillarsi prima della battaglia di Curtatone e Montanara, battezzarono quel luogo, crocevia fra Pisa e Lucca, con un nome rimasto vivo nel tempo, Quattro Venti appunto.
E poi di clienti illustri, comeAdriano Sofri Sofri. E giù battute sui perdigiorno della politica a cui me, allora accumunava; lui severo comunista del tempo che fu.
Quattro Venti è un pezzo di vita di Molina di Quosa. In alto sui monti e a sinistra, come il cuore. Batte il tempo sereno e rassicura, perché sa aspettarti, sempre.