domenica 16 dicembre 2012

Molina mon amour a San Giuliano

 

venerdì 21 dicembre 2012, ore 17.00

Bagni di Pisa, Terme di San Giuliano, Teatrino dei Granduchi
presentazione del libro
Molina mon amour
Storie di un paese del Lungomonte pisano
di Gabriele Santoni
Edizioni ETS
 
interverranno

Paolo Panattoni,
Sindaco di San Giuliano Terme

Fabiano Martinelli,
Assessore alla Cultura

Ovidio Della Croce,
Associazione "La Voce del Serchio"
 
Anna Calloni
Docente

Sarà presente l’autore

venerdì 14 dicembre 2012

Il libro, dove si può trovare.

Chi volesse il libro "Molina mon amour"
a Molina, lo può trovare al tabacchino sulla piazza, dalla Paola
a Pisa, in qualche libreria (Feltrinelli, Fogola, Tra le righe), ma pare sia esaurito
(stanno ristampando 100 copie)
oppure dal sito delle edizioni ETS www.edizioniets.com
o andando direttamente alla casa editrice in piazza Carrara
 
 

giovedì 6 dicembre 2012

Amici cari

Una cena dopo-librino...
ha cucinato Topino
a cui va l'applauso più grande
e poi (sotto) 
vi presento un cantante.....

Grazie


Grazie a tutti
belli e brutti.
A chi era in piedi
a chi seduto
a chi ha telefonato
e un è venuto.
Alle signore anziane
come la mi mamma
che avevano sorrisi color panna
Alle bimbe bellissime
agli amici di sempre
a quelli che ho abbracciato anche per niente

A chi ha fatto le foto
chi ha parlato
a chi da gran maestro ha recitato.
A chi ha fatto la musica
a chi non è mancato
e martedì alle cena ha pur cantato
A chi ho firmato il libro
e per qualche secondo l'ho guardato in viso.
Baci davvero a tutti
a sazietà
leggetevi il librino
con serenità
Patti. Concerto elettrico davanti alle isole Eolie

martedì 4 dicembre 2012

Foto iniziativa libro

Sono in corso di elaborazione le foto scattate dal Topino (che ringrazio).
Intanto un assaggio.
Chi volesse comprare il libro può farlo, dalla Paola di Bruno, al bar da Luca e Carletto e da Angiolino al Circolino in piazza di sopra.
 










domenica 2 dicembre 2012

dal sito "La Voce del Serchio"



Lemolina la fonte
 
 
 
 

FINALMENTE DOMENICA!
di Ovidio Della Croce

Del paese di Molina


 


    Si è svolta sabato 1 Dicembre al Magazzino di Antonio a Molina la presentazione del libro Molina mon amour di Gabriele Santoni.

“Del paese di Molina, / del suo popolo racconta / perché solo i popolani / hanno già la frase pronta”.

A volte può cominciare con un anno, il millenovecentocinquantotto. Come passa il tempo. O con una scritta di pennarello su una scatola bianca con una feritoia per le mance di Natale. O con una frase perduta e, “mi risulta”, ritrovata. Con la gente di un paese del Lungomonte pisano che affolla la sala del Magazzino di Antonio.

Ti siedi accanto alle “bimbe tutte belle del ‘58” e ti sembra di essere in un caffè parigino della Valdiserchio, chez Molina mon amour. Ti metti comodo, accavalli le gambe, ti viene voglia di bere un bicchiere di vino bono così affoghi un po’ della tua tristezza. Guardi tutta quella gente, ti chiedi di cosa sta parlando quando, alle sei e dieci di sabato sera, parte un breve e giocoso video di Simonetta detta Greta e nella sala calano un silenzio e un’atmosfera quasi da sogno. Dopo Angiolino sale sulla pedana e, alla sua maniera, presenta il libro di Gabriele Santoni, che è ben felice dell’affetto dei tanti amici e compaesani presenti.

Si alza in piedi il professore universitario Alberto Vannucci, “compagno filastrocchesco di Gabriele” e, col sorriso sulle labbra, fa una piccola notazione letteraria: “Dietro questo libro c’è Bar sport di Stefano Benni” e cita la “Luisona”, la pasta dolce condannata a restare nella vetrinetta del bar. Poi Gabriele spiega in due minuti come, tra le tante storielle che in questi anni ha scritto sul suo blog, sedici siano passate sulla carta e raccolte in questo libro piccolo ma elegante, non gli manca proprio nulla comprese le alette nella copertina, autentico “atto d’amore” per Molina di Quosa.

Non resisti alla curiosità e sfogli pagina dopo pagina il libro per sapere dell’amore, della vita che scorre e dei sogni di chi sogna la vita che scorre. E allora ecco Simone Gabriellini detto il Brenta che attacca a leggere una dopo l’altra quelle storielle e mentre legge con gusto tu ascolti attento e col pensiero gli tagli la barba, gli aggiusti i capelli, ti accorgi che è ancora quel ragazzetto che avevi in mente, forse ti sei distratto e intanto è passato un po’ di tempo. Ma quando Simone legge il tempo rallenta e vedi certi personaggi che sono in sala che camminano lentamente per Molina, ne vedi altri che si siedono su una panchina oppure al circolo o al bar. Ti chiedi di cosa parlano quei personaggi che trovi nelle botteghe o alle Covinelle, in borgata o sulla via dei Molini. E riascolti le loro voci, afferri al volo una battuta pronta, rivedi i loro volti: Francesco Paolini detto Buino, Vittorio Sfingi detto il Tonfo…

E allora ti accorgi che la gente ride da matti e quando Simone finisce di leggere senti un applauso fragoroso che fa clap clap e a molti il cuore fa tum tum, ma quello non lo senti, ognuno sente il suo. Guardi l’ora, è tardi. Gabriele fa due firmette sul libro, si scambiano i saluti e gli abbracci, la sala si svuota. Simone e sua moglie escono, li vedo di spalle abbracciati mentre, nella penombra, si avviano verso l’uscita nella notte scura, nella notte blu, Molina mon amour:

Uno, due e tre / madames et monsieur, che ora è / quattro, cinque e sei / Molina è lei, è lei, è lei / sette, otto e nove / piove o non piove, piove o non piove / Dieci: merci, Gabri, e baci.
http://www.lavocedelserchio.it/vediarticolo.php?id=14842&page=0&t_a=del-paese-di-molina

Molina mon amour



                            Grazie a tutti  

sabato 1 dicembre 2012

E' festa!

 


1 Dicembre ore 17e30
in piazza di sopra
ai Magazzini di Antonio
Molina mon amour
siete tutti invitati
g
 
 
 





mercoledì 28 novembre 2012

Un librino per Molina

 C'è un librino piccolino
che vuol farsi accarezzare
tienilo con te vicino
leggi, fatti coccolare.
Del paese di Molina,
del suo popolo racconta
perchè solo i popolani
hanno già la frase pronta.
Lo scrittore è un dilettante,
ne fa una ne fa tante,
può esser Sindaco o Giullare
l'importante è esagerare.
Ogni tanto fa casino
passan gli anni ma è un bambino,
prendilo così com'è
può far ridere anche te.


http://www.dariodanti.it/blog.php?view=4834


Filastrocca dell'acqua di tutti

Scritta da Viola (la figlia) e Alberto (prof. Vannucci, il babbo).
Quest'ultimo sarà con me, Sabato a Molina.

Viva l'acqua che è di tutti
lava i visi belli e brutti
lava i piedi e anche le mani
di tutti gli esseri umani.

Viva l'acqua che è comune
e tirando su la fune
sale l'acqua su dal pozzo
così bevi se hai il singhiozzo.

Viva l'acqua che disseta
scorre liscia come seta
dalla bocca fino a lì
dove poi... si fa pipì.

Viva l'acqua che solleva
chiunque ha sete e se la beva
di sorgente o rubinetto
è anche meglio del chinotto!

Viva l'acqua che è preziosa
più di ogni altra cosa
può valer più d'un diamante
e non deve costar niente.

Viva l'acqua che è di tutti
bimbi, piante, rospi e gatti
dei giganti e dei serpenti
tutti gli esseri viventi.

lunedì 26 novembre 2012

domenica 18 novembre 2012

Spot del librino....fatto!!!

Grazie al cinema Arsenale
Ora non ci resta che aspettare la presentazione a dicembre, al circolo Arci, in piazzetta.
Arriverà invito ufficiale
Le letture dei racconti saranno fatte da Simone Gabbriellini.
Saranno presenti anche Angiolino Bernardi e Marrico Roventini. che qualcosa faranno
Oltre a Greta (Simonetta Della Croce).
Le musiche se mai ci saranno le piazza Carlo il Boccacci.
https://www.youtube.com/watch?v=k9xDI9yGxmc

mercoledì 14 novembre 2012

Si riprova...

... a girare lo spot al circolo, dove quest'omino qui sotto è presidente e si spera possa fare una parte.
Domenica mattina 18 novembre, dalle nove e mezzo in poi.


Angiolo
 
 
 
Ecco qui sotto, in anteprima, le foto della regista e degli attori.
 
Simonetta
Marrico
Simone
 

domenica 11 novembre 2012

Serchio, passa la piena passa.


I licaoni

Mi hanno richiesto di mettere in prima linea questa storia.
E siccome son passati tanti anni.
Eccola.


 

Qualcuno mi ha chiesto di raccontare la storia dei licaoni.
Ricordate i licaoni , lo sci-club e la Polisportiva Molinese?
Quante risate.... e quante litigate. Ci "guastammo" forte e con qualcuno rompemmo amicizie cariche d'affetto. Ma così fu, purtroppo. Era la metà degli anni ottanta circa.
Ripensata oggi quella vicenda a quasi trent'anni di distanza, non mi piace raccontarla e non la racconterò.
Chi la sa, la sa. Chi non la conosce, meglio così, non perde niente.
Fccio solo qualche considerazione.
La politica, l'unica cosa per la quale potrei davvero scontrarmi con forza, quando devo affermare idee nelle quali credo fortemente, non c'entrava nulla. Pensate un po'.
Fu una storia di poco conto, che divise su cose futili e non fece bene a Molina. Oggi lo posso dire con cognizione di causa. E se non fosse accaduta, sarebbe stato meglio anche per il futuro della Polisportiva ( si trattò appunto di una discussione in seno allo sci-club della polisportiva molinese), indipendentemente da dove stava la ragione, che si sa, non è mai tutta dalla stessa parte.
Allora ero molto manicheo e non tolleravo imposizioni (che pensavo di aver subito), altri erano come me, convinti di non darla vinta a nessuno. Molti ci rimasero in mezzo. Chi intendeva "imporci qualcosa",i comandanti di allora, dal loro punto di vista lo facevano di certo, per il bene del paese, almeno così continuo a sperare; ma secondo me ( e quella allora, non fu solo la mia opinione) con metodo sbagliato e poco coinvolgente.Ci scontrammo rimanendo alla sfera dell'invettiva, come se in palio ci fosse chissà cosa.....Un duello....
Vista oggi, fatico a riconoscerne le ragioni di fondo.
Certamente io reagii con la veemenza che mi ha sempre contraddistinto e "aggregai contro", inventando con altri fra cui spiccava Leandro del Sega,i mitici licaoni; un po' per ironia (erano i mitici animali che attaccavano in branco) e un po' per fare incazzare i nostri antagonisti.
Nel corso del tempo, con molti di quelli con cui discussi, ho avuto modo di chiarirmi.Con alcuni dopo pochi giorni, con altri dopo mesi. Con altri ancora non ho più ricomposto la frattura e mi dispiace. Ma sono quasi passati trent'anni, allora ne avevo sì e no venticinque e oggi ne ho più del doppio; e anche con chi non mi sono mai chiarito, ora allungo la mano per stringergliela, con un atto di pacificazione unilaterale, che non obbliga alla reciprocità.
Perchè come dice il poeta:"il tempo e l'età aiutano a cercare la pace". Io l'ho trovata da un po' e di "nemici" non ho più bisogno, nemmeno in politica, figuratevi un po'.
E pensieri cari a chi di quella storia fece parte e non c'è più e lunga vita a chi c'é ancora.
E un ricordo particolare ad Alberto il Bucchioni, che lavorando in Madagascar e parlandocene ( prometteva tutte le volte a Rampola che quando sarebbe tornato la volta dopo, gli avrebbe portato, un maschio), ci ispirò la scelta dei licaoni.
La Susi mi ha ricordato ( e io lo scrivo) che il suo babbo, oltre che il licaone a Rampola, prometteva ai più vecchi anche una polverina... una sorte di viagra africano, che avrebbe fatto vedere le stelline.....E tutti a chiederlo e lui a prometterlo....
Chissà se a qualcuno è toccato.

martedì 6 novembre 2012

EDIZIONE STRAORDINARIA


Domenica mattina 11 Novembre, alle 10 (più o meno) al Circolino dell'ARCI in Piazza di Sopra,
sarà girato uno spot pubblicitario,
con affermati attori locali e una regista nostrana.
Vi aspettiamo.

lunedì 5 novembre 2012

Marrico

Chi non ricorda il primo giorno delle elementari?
1964, in una classe stretta stretta, la maestra Redini sistemò nei banchi una brancata di bimbette infiocchettate, una più bella dell'altra e pochi maschi, spettinati e impauriti.
Le bimbe all'apparenza erano molto più preparate all'evento.
Presi posto incuriosito, infilando la cartella verde, sotto il bancone di legno; il mio compagno seduto accanto, si guardava in giro spaurito, quasi dovessimo iniziare un viaggio sulla luna.
Gli misi una mano sulla spalla.
Ancora oggi, che sono passati quasi cinquant'anni, quando lo incontro sento la voglia di abbracciarlo.

Marrico Roventini

domenica 4 novembre 2012

4 venti


 Ho risistemato una cosa scritta per Quattro Venti, un po' di tempo fa.
Da sinistra, Francone, il Fava, il Toro e accucciato, Luciano, fratello di Franco.
 

Chiunque percorrendo la via Panoramica, che dal paese di Molina si addentra sul monte pisano, passando in silenzio per i luoghi dell’eccidio della Romagna,  si accorge già dai primi chilometri che sta andando incontro ad un posto speciale: Quattro Venti.
E in cima il ristorante “dal Guidotti”, con la pergola e il mondo che pare essersi fermato.
Lì sono sempre andato. Con mio padre e mia madre a fare scampagnate quando ancora non c’era la strada per le auto; con gli amori giovanili o con i compagni di scuola del tempo. Lì ho festeggiato il matrimonio con Giovanna.
Ci vado ogni tanto con Adele, mia figlia. Ci ho portato amici venuti da lontano e ci sono stato stato mille e mille volte con gli amici vicini. Ci sono andato e ci vado da solo, quando devo ritrovare me stesso, perché a volte ci sono momenti nella vita in cui capita di perdersi e i silenzi di questi monti aiutano a capire.
Bellissimo è arrivarci  alla fine dell’Autunno, quando il colore delle selve di castagni è struggente, ma anche il verde della Primavera può commuovere.

Voglio bene a Quattro Venti e mi piaceva parlare spesso con Francone (che oggi non c’è più) il capoccia del ristorante, che lì ha sempre abitato con la famiglia. E prima di lui i suoi antenati.
Franco, mi raccontava storie di Resistenza e di fascisti impauriti e mi diceva di non dire e che si fidava di me.
Ma parlava  anche di studenti dell’Università di Pisa che, mandati lassù a rifocillarsi prima della battaglia di Curtatone e Montanara, battezzarono quel luogo, crocevia fra Pisa e Lucca, con un nome rimasto vivo nel tempo, Quattro Venti appunto.
E poi di clienti illustri: D’Alema,  Mussi,  Di Donato, giovani studenti della Normale a Pisa e Adriano Sofri Sofri. E giù battute sui perdigiorno della politica a cui me, allora accumunava; lui severo comunista del tempo che fu.
Quattro Venti è un pezzo di vita di Molina di Quosa. In alto sui monti e a sinistra, come il cuore. Batte il tempo sereno e rassicura, perché sa  aspettarti, sempre.

 All’oste Franco Guidotti, è dedicata la  filastrocca.
Francone porta il pane

sotto il braccio sudato

ci versa il vino rosso

 e taglia l’affettato;

Ritorna con la zuppa

di cavolo e cipolla

e la salsiccia nera

bruciata sulla griglia.

Ride mentre racconta

storia d’antifascismo

impreca si tormenta

s’arruffa con cipiglio.

Ed io sto ad ascoltarlo

seguendo i suoi commenti,

mi sento come a casa

qui siamo a Quattro venti.

Auguri

Lo so che usare il blog per fare gli auguri può apparire smodato;
ma siccome i cellulari non prendono, faccio un'eccezione
e mando gli auguri alla mia  unica sorella..... "di latte".
gabriele

venerdì 2 novembre 2012

2 Novembre



A me capita di passarci al cimitero. A caso, senza aver mai programmato.
E quando sono lì, da solo e nel silenzio, mi muovo piano fra le tombe, partendo sempre da quella di mio padre. E cerco volti noti e "fattarelli", nelle foto sulle lapidi e a volte ci scappa la risata, altre volte una fotografia.
E' così, fotografare tombe mi lega al mio paese, alla storia di queste terre.
E quando si fa ora di tornare è sempre più tardi di quello che pensavo.
Oggi non andrò, c'è troppa gente, meglio domani...
g

domenica 14 ottobre 2012

Comunicato

E' in costruzione il librino sui Raccontarelli.
Presto sarà pronto lo spot!!!!!
Con un testimonial d'eccezione.
Pazientate... e per ora......
CHIUSO PER FERIE.
saluti, a presto
gs

domenica 7 ottobre 2012

sabato 6 ottobre 2012

Filastrocche e censure

Mi hanno segnalato che un certo signor Sebastiano, ha inviato a un giornale on line, La Voce del Serchio, una filastrocca in risposta alla mia, pubblicata qui sotto, su questo blog; Sono andato a leggerla. Nelle  rime vengo criticato, oltre che per essere "un politico" soprattutto  per i lavori che non avrei fatto sulla via Panoramica.
Non mi è piaciuta perchè sotto sotto nascondeva un po' di livore, ma l'accetto. La filastrocca in senso tecnico non è un granchè (rime un po' sgalembate), la critica ci può stare, ci mancherebbe.Volendo se ne può discutere, ma non è questo che conta adesso.
Peccato non l'abbia mandata anche al mio blog. Così tutti i molinesi la potevano leggere e giudicare.

Poi però Sebastiano è stato censurato. Sì avete capito bene, quelli della  Voce del Serchio hanno tolto la filastrocca , perchè i redattori del giornale on line, temevano che potesse essere offensiva (poi hanno giustamente giudicato anch'essi un errore averla tolta) nei miei confronti e dare adito a una denuncia.
Sono stati davvero troppo frettolosi. La filastrocca offensiva non lo era. Faceva trasparire una poca simpatia per chi amministra e questo oggi va di moda, ma da lì a giudicarla offensiva ce ne corre.E poi io penso che non si debba censurare niente. Aggiungo che  personalmente denunce non ne ho mai fatte; nemmeno nei momenti in cui ho subito le offese peggiori (fortunatamente è accaduto di rado), quando facevo il Sindaco a San Giuliano.  Ma così è, se si accetta di avere un ruolo pubblico, bisogna avere nervi a posto e mai reagire scomposti. Essere meglio di chi ti critica e dalle critiche stesse a volte vere, provare a migliorarsi. Solo a mali estremi si fanno certi passi come la denuncia, e mai con piacere. Io non ne ho mai avuto bisogno e sono contento così.
Ma il contenuto della filastrocca di Sebastiano è davvero una roba normale e di routine, non è offensivo e rientra nella dialettica, anche polemica fra amministratore e amministrato. E' la democrazia, in cui credo, si fidi signor Sebastiano.
Ho letto anche che la Redazione si è scusata per la cancellazione e che non può recuperare la filastrocca.
Sebastiano ha risposto con garbo ma piccato. Fra parentesi il passaggio chiave del suo secondo intervento(...e soprattuto chi offende di più? Un cittadino democratico o un assessore che in rima a sbeffeggiato dei residenti che vivono un disagio?...) che fa trasparire invece, che si sia sentito offeso lui, dalla mia filastrocca.E questo mi pare un po' troppo.
Ma le filastrocche si sa signor Sebastiano, sono "irriverenti" e poi dal mio blog e sottolineo dal mio blog, intendevo "quasi per gioco"fare una polemica amichevole col mio amico Pippolo che sulla Panoramica abita, con cui divido gran parte dei miei momenti di divertimento, ma che abbiamo visioni diverse sulla strada in questione e anche in politica (e non è detto che abbia ragione sempre io, in particolar modo sulla strada, anche se alcune cose si sono fatte); non era certo certo  lei (o alcuni suoi amici) il destinatario delle mie rime, mi creda; Io non la conosco, apprendo che frequenta il blog Molina mon amour e mi fa piacere ( se è un molinese storico che ha usato uno pseudonimo  si faccia riconoscere). Se viene da fuori come credo, nel senso che abita a Molina ma non è autoctono, la invito ad avvicinarmi, così ci conosceremo; ma si legga anche il post sui Piovuti, può esserle d'aiuto a capire le nostre terre.
Comunque la censura sulla Voce del Serchio non andava bene e sono contento che attraverso un loro redattore abbiano fatto chiarezza.
La prossima volta signor Sebastiano scriva a me.
Garantisco la pubblicazione e la risposta.

Sperando di incontrarla davvero,
la saluto
gabriele santoni
gabrisantoni@gmail.com

Documenti
Le mail di Sebastiano pubblicate sul Forum della Voce del Serchio con la risposta del redattore.
La filastrocca purtroppo, pare sia irrecuperabile.


Questa email è stata scritta dopo che La Voce ha cancellato la filastrocca
La seconda parte è la giustificazione del redattore
La Democrazia non esiste più

AUTORE: Sebastiano

email: -

5/10/2012 - 11:45

Cari moderatori, cosa farete? Eviterete di pubblicare anche questo?
Come mai l'opinione in risposta alla filastrocca scritta dall'assessore Santoni sul blog
"Molina Monamour" non compare più su " Leggi le opinioni"?
L'informazione democratica dovrebbe spiegare pubblicamente una usurpazione tale.
Se invece è stata cassata per errore dovreste ripristinarLa.
Scusate ma dovreste riflettere e non dovreste scrivere in fondo la sito "Testata giornalistica".
Sono e siamo Noi lettori profondamente indignati, mi hanno telefonato dicendo " Sebastiano la poesia non la leggiamo più, che facciamo?" .
Vi faccio i complimenti e spargerò la voce dicendo sia di questo opinione che dell'altra scritta.
Non ho offeso nessuno e se c'è qualcosa si risponde pubblicamente e con trasparenza.
Meditate su come vi siete comportati!

Ho cancellato io la filastrocca perchè ritenuta (erroneamente?)offensiva e la direttive consigliano di non correre rischi specie dopo la sentenza Sallusti. Siamo tutti molto più prudenti e può succedere di eliminare anche cose innocue. Forse se al corrente che si trattava di una risposta avrei giudicato diversamente.
Purtroppo l'originale è irrecuperabile. Garantisco a Sebastiano di operare sempre con la massima imparzialità ma questo non mi mette al riparo dalla possibilità di errori.
Qui siamo nel campo del volontariato puro, Sebastiano abbassa pure i toni.
pierpardin@hotmail.com, a tua disposizione.




E questa è la risposta al redattore
Non ci sono offese e ringrazio della spiegazione

AUTORE: Sebastiano

email: -

5/10/2012 - 18:08

Le offese non le ho scritte, gradirei che mi si dicesse cosa c'era di offensivo.
Punto secondo non c'è possibilità che la filastrocca possa essere nella realtà smentita:e soprattuto chi offende di più? Un cittadino
democratico o un assessore che in rima a sbeffeggiato dei residenti che vivono un disagio?
I miei toni non sono alti tutt'altro, sono e resto pacato perchè è con le parole che si vitalizza la democrazia.
L'art. 21 della costituzione permette a tutti di esprimersi e chi ha letto la mia filastrocca non ha trovato reato di " DIFFAMAZIONE" in quanto la diffamazione il codice penale la definisce come un consecuzio di parole atte a ledere la persona di cui la persona stessa è oggetto.
Sono laureato in legge e il caso Sallusti in questa fattispecie non " C'azzecca" per nulla.
Signor Pardini ho profondo rispetto per il suo ruolo e capisco perfettamente cosa ha fatto. Ha tutelato se stesso da un sistema che ha dimostrato(il sistema stesso) di non potersi permettere correnti di pensiero diverse,satiriche o sarcastiche.
Il problema di questo pease è uno soltanto la politica, che non esite più.
Grazie della sua spiegazione e mi creda non sono arrabbiato se mai sono stato deluso.

Nel post sotto, la mia filastrocca.
Scorri e leggi.
 
 

giovedì 27 settembre 2012

In su la via...

C'è una strada a Le Molina
dai tornanti sorprendenti
ché quando ti trovi in cima
sei arrivato a 4 venti
Il percorso è sopraffino
prima passi da Ciapino
poi senza guardare indietro
tocchi il fianco di Fondeto
Tiri avanti in pompa magna
sei arrivato alla Romagna
e lì sopra sull'altare
proprio a fianco della via
la solennità t'appare
regna la Democrazia
Prendi fiato un briciolino
stai passando per Freghino
Ma l'arrivo già sognato
che fa grande il risultato
è mangiar sgranando gli occhi
il "preciutto" dal Guidotti
E a chi brontola sovente
"della strada e delle buche"
noi diciamo "calma gente"
e brindiamo alla salute



venerdì 21 settembre 2012

giovedì 13 settembre 2012

Televisione


La Tv a casa mia arrivò nel 1960. Era in uno scatolone. La portò il Peloso , così lo chiamano ancora in paese. Lo ricordo come fosse ora. Nessuno mi aveva avvisato. Quando vidi il pacco chiesi -" Cosa c'è lì dentro?"
Lui rispose buffo:" La Befana."
Ben presto casa mia diventò un circolo ricreativo. Tutte le sere la stanza del salotto si riempiva di persone a vedere i programmi. Alcune si portavano la seggiola e dormivano. Si vedeva solo il primo canale. Il secondo, fino a quando non hanno messo il ripetitore a Filettole non c'era ragione di vederlo; solo alcuni fortunati, chissà per quale influenza astrale, avevano questo privilegio che noi chiamavamo senza mezzi termini "culo". La maestra Redini, che veniva da Pisa, ci parlava del film che aveva visto la sera prima (sul secondo) e noi come sempre a spiegare che a Molina si vedeva un canale solo.
Anche il festival di Sanremo veniva dato sul primo, ma  solo la serata della finale; per vedere le  qualificazioninche c'erano i giorni precedenti sul secondo, si scatenava la caccia a chi, anche se un po' nebbioso, "il canale maledetto"lo vedeva.
La Franca di Galiano, la parrucchiera, aveva questo "culo"; e per me era una pacchia vedere il Festival dall'Antonietta, sua figlia, magari in due sulla poltrona grande e anche un po' abbracciati...
Il sabato  c'era Canzonissima e le sfide di Gianni Morandi, prima con Claudio Villa e poi con Massimo Ranieri.
Martedì c'era il film ( poi spostato con gli anni al lunedì); anche sul secondo in settimana davano un film, quello appunto che raccontava la maestra e che noi non vedevamo.
Giovedì i quiz, chi non ricorda il grande Rischiatutto.Venerdì Tv7, una grande trasmissione e a volte la commedia. Eduardo l'ho conosciuto lì.
E poi Alberto Manzi "Non è mai troppo tardi" e la tv dei ragazzi, alle 17e45 in punto. "Giovanna la nonna del corsaro nero", Zorro, Lassie o i cartoni animati, Braccobaldo show che vedevamo la domenica pomeriggio di ritorno dal cinema di Raggio. E  il mitico Carosello tutte le sere, (dandanda!!!!!)  e Settevoci la domenica a pranzo con Pippo Baudo..
Il mercoledì le partite di coppa dei campioni e la domenica in seconda serata "La domenica sportiva"e prima magari un grande sceneggiato: I fratelli Karàmazov di Dostoevskij o David Copperfield di Dickens. Roba dell'altro mondo...
Altri tempi, dove non si inventava nulla; tutto era più semplice e più vero. La tv non era un alfabeto di solitudine, era cultura e socializzazione. Le partite si vedevano tutti insieme da Bruno per esempio. Ma anche Novantesimo minuto.
Altro che Tablet e telefonini accessoriati. Alla Tv, allora si commentava voce alta e nessuno si indignava. Parlare e parlarsi era un'arte che tutti avevano e non sapevano ancora fosse un valore unico.
Riunirsi, mezzo Borgo del paese,  anche solo per sentire Celentano che cantava "Chi non lavora non fa l'amore" era festa allo stato puro. Una passione oggi smarrita.

lunedì 3 settembre 2012

Pioviscolo e Loredano

 
Questa foto ha una trentina d'anni (me l'ha data Leo di Undicipalle).
 Loredano aveva preso da poco il negozio dell'Angiolina e Piovi era ancora capofai di giorno (la notte Gigi e Lino) al forno.
Sono seduti sul muretto in fondo borgo davanti all'appalto.
Da notare le mitiche ciabatte"col dito" di Piovi, mai abbandonate.

sabato 1 settembre 2012

Buon anno a tutti!

Col 31 agosto finisce l'anno...
Noi la pensiamo così.
Forse perchè ci sentiamo studenti fuori corso a vita e fra poco ricomincia l'università e riaprono tutte le scuole; o perchè come dice Guccini Settembre è il mese del ripensamento sugli anni e sull'età....
O semplicemente perchè ricomincia il campionato di calcio (che non ci piace più come un tempo)...
Insomma, comunque la mettiamo, di riparenza si tratta.
Vediamo di farla bene.
G

martedì 28 agosto 2012

Partite. Piazza di sopra e Piazza di sotto.

Ritti:Michelone, Bugnino, Tordo, Giorgino, Trisecco,Gabriele, Simone, Tonfo (dietro).
Sotto:Pippo, Vangioni,Angiolino,Cristiano,Saurino

Ritti:Guglielmo, Cecio,Marchino,Salvini, Maurizio
Sotto: Lorenzo, Ogliaretto, Valerio,Speggiorin, Rocchino.