E un martedì sera, di Marzo, domani sarà Primavera. Torno tardi da Roma dopo un viaggio di lavoro. Mangio e mi preparo per leggere delle carte che mi serviranno per la giunta di domattina.
Adele e Giovanna sono alla televisione in un'altra stanza. Mi siedo sul divano e prima di iniziare a leggere controvoglia di trasporti pubblici, spippolo la televisione.
Trovo la partita della Juve col Milan e lì per lì mi appassiono, ma mi passa subito.Il calcio non è più lui.
E allora spippolo ancora e su un canale digitale che non ricordo, scorgo Marcello Mastroianni e mi fermo. Davanti a un monumento del cinema ci si ferma sempre. Il film è "Ieri, oggi, domani" di De Sica, 1963. Vincitore dell'Oscar quale miglior film straniero nel 1965.
L'episodio scritto da Cesare Zavattini, è quello con la Loren che fa lo spogliarello. " Il più grande spogliarello del mondo" l'ha definito un tipo su you tube, dove mi sono recato a ricercarlo alla fine, per regalarlo anche a voi.
E nel guardarlo e riguardarlo, mi è tornato alla mente il cinema di Raggio di Molina,
dove questo film ho visto la prima volta.....nel 65- 66; avevo sì e no 7-8 anni.
E udite udite,il film non era vietato ai minori..
La Sofia Loren che si spoglia e il grande Marcello, che rannicchiato su un lettuccio, ulula come un lupo impazzito.
Quella scena mi turbò e l'ho sognata tante volte. Lo dissi anche alla mia mamma, che non ci fece caso o meglio ancora, fece passare la cosa in cavalleria.
Il film lo vidi due volte quella domenica e il Lunedì ci tornai con mio padre.
Raggio replicava sempre al lunedì sera il film della domenica; per quelli che andavano a ballare o per chi la sera del dì di festa aveva altro da fare, tipo vedere la grande Domenica Sportiva con Enzo Tortora, rigorosamente alle 22e30.
Questo piccolo, meraviglioso cinema di periferia, si chiamava Garden, ma tutti dicevamo
"da Raggio"( Raggio x Raggio x 3,14; oppure Raggio di sole, che non era altro che la marca del mangiare dei canarini che usava Antonio della Nara; è infatti sua l'idea di questo secondo soprannome); dicevo che questo piccolo cinemino, ci ha permesso di vedere i migliori film usciti negli anni sessanta e settanta; magari con ritardo, ma tutti.
La mia amica Simo, di Bruno di Brandino, oggi grande esperta e colonna dell'associazione Arsenale Cinema di Pisa, mi ha ricordato l'episodio accaduto durante la proiezione del film "Samoa la regina della jungla" di Guido Malatesta, con una giovane e pottissima Edwige Fenech. L'avvenente passerona fa credere di far l'amore (solo credere perchè si vedono solo le siloutte ) dentro una tenda. Una mamma, giunta prima del tempo a prendere la figlia, vista la scena, si lamentò con Raggio in modo plateale, minacciando di non mandare più la bimba al cinema; tanto che in seguito Raggio, pur di non vietare i film ai minori, li tartassava delle scene più hard. Li tagliava letteralmente.
Ma il campionario dei film visti " a quei tempi" è vastissimo: gli 007 con Sean Connery e Sordi, la Vitti, Manfredi, Tognazzi, Hitchcock; e i film musicali di Gianni Morandi e Franco e Ciccio e Via col Vento ( con Carcable), La grande fuga con Steve McQueen, Uccellacci ,uccellini di Pasolini con Totò e tutto Totò; e i film western con John Wayne e il figliolo dell'Ogliaretto che prendeva la poltroncina di ferro davanti a sè e l'agitava all'inseguimento degli indiani come fosse a cavallo e Gigi di Alina dietro che lo spattonava. E il sabato, in fondo, le coppiette dei fidanzati a far flanella e noi più piccoli a far la fila al bagno per vederli.
E lo sceriffo che si metteva il cappello con le cimici.
E Sergino detto il topetto e Lino di Patrignone a schiantar biglietti e Carlo alla proiezione..
E la Renata, la moglie di Raggio, ai biglietti.
E Pino il Galletti a fare la Siae.
E Raggio rigorosamente in sala a sedare gli animi degli urlatori.
E poi le seme e le noccioline nei sacchettini di carta trasparente.
E la Plava di Opelio, che stava "in corte mia", che non mi faceva perdere il film del sabato sera.
Il cinema nei paesi, a Molina, era uno strumento culturale immenso e non lo sapevamo.
Ce ne siamo accorti da grandi, quando io e Simonetta all'università, ci avvicinammo all'esame di Cinema e di quel periodo sapevamo tutto.
Oggi solo Fiorelli in tv quando va bene o film al computer. Alfabeti di solitudine che i paesi un tempo non conoscevano. Nei paesi tutto si chiamava col noi. Anche le partite alla tv si vedevano insieme, da Bruno; anche Canzonissima o Lascia o Raddoppia, con le sedie portate da casa.
Momenti irripetibili di un paese che discuteva al bar durante la settimana, la trama del film della domenica.
E poi ridiciamolo, la Loren che si spoglia e Mastroianni che urla....
che ricordo unico per un bimbetto di otto anni e che educazione sentimentale
e che De Sica!!!
Eccolo.
Questo raccontarello é dedicato a Simonetta "di Bruno di Brandino".
e un bacio.
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