domenica 8 luglio 2012

Il Tempestini

L'ufficio della Posta un tempo era in borgo. Più o meno davanti alla distilleria del Corti e di Giannone e  a fianco della pettinatrice, la Franca di Galiano . Poi la Posta, fu trasferita sulla via Nova. L'Ufficiale di Posta, così si chiamava all'epoca il capo ufficio, era il Tempestini, personaggio verace e colorito. In seguito Lucia  sua figlia, lo sostituirà a capo di "tutte le comunicazioni del paese" che non erano altro che lettere e cartoline. Rari i telegrammi. Pochi i telefoni nelle case e il posto pubblico dall'Angiolina. Quando ti chiamavano al telefono, non era per farti gli auguri, erano solo casini. Ma torniamo alla nostra storiella Il Tempestini era sordo come una campana, urlava come un pazzo anche durante il lavoro che lo sentivano di piazza. Tutte le mattine si presentava al bar da Caccole, prima di aprire la posta, per bere il caffè e sbirciare il giornale. Abitava nel palazzo in via don Sturzo verso il Fosso, dove stavano anche, il Turco, Romeo L'Andreotti, Il Carrara, Umbe il Ghelardi e Anacleto con lo Scienziato. Con lui e la moglie, abitavano la figlia  Lucia, sposata in vecchiaia con un boscaiolo rubizzo e il figlio dottore, che lavorava alla Camera di Commercio e raggiungeva il lavoro a Pisa, tutti i giorni, rigorosamente con la Lazzi; quest'ultimo era noto per la sua misantropia e si diceva passeggiasse a notte fonda per il paese, certo di non incontrare nessuno.
Lucia invece è passata alla storia per essersi appassionata a un pupazzo chiamato Torquatino.
Una famiglia eccentrica .
Tempestini ogni mattina entrando nel bar diceva gridando:-" Buongiorno bella signora!"- rivolgendosi alla Maria, la sorella di Caccole.
La Maria, donna di grande spirito e birbante, sapendo della sordità del Tempestini rispondeva sempre allo stesso modo, sorridente e con voce stentorea-"Buongiorno a lei, signor merda!" E gli preparava il caffè. Tempestini lo beveva, pagava,lasciava il giornale aperto sul tavolino e salutava; avviandosi ad aprire la Posta, felice per aver fatto il galante con una bella signora procace, quale era la Maria al tempo.Così tutti i giorni.
Una mattina, dopo un po' di anni che la storia andava avanti, Tempestini entra nel bar....
"Buongiorno bella signora, mi fa un caffè!"
"Buongiorno a lei signor merda!"risponde, come da copione, la Maria sorridendo.
Tempestini si gira verso il bancone, alza gli occhi dalla Nazione e rosso in viso dice:"Cara bella signora si vergogni, mi sembrava un po' lungo quel "buongiorno". Per tutti questi anni ci ha aggiunto "signor merda"...."
E la Maria di Caccole quella mattina, mortificata (si fa per dire), scoprì che avevano inventato gli apparecchi acustici Amplifon e che il Tempestini era stato uno dei primi acquirenti.
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